ACEC e Old Cinema: meeting sulle sale della comunità

3 settembre all'Italian Pavilion incontro "La sala della comunità come risorsa in un mondo che cambia", che presenta la ricerca realizzata con l’Università Cattolica di Milano


Sabato 3 settembre, dalle ore 9.45 alle ore 11.00, all’Italian Pavilion è in programma il meeting “Il futuro della sala cinematografica. La sala della comunità come risorsa in un mondo che cambia”, realizzato in collaborazione con Old Cinema ACEC-Associazione cattolica esercenti cinema. 

Qual è il futuro dei cinema monosala? Per quali di questi spazi si aprono scenari possibili? ACEC, la rete di oltre 800 sale della comunità, propone un paradigma: quello della resilienza, permeabilità al cambiamento e capacità di trasformare la crisi in opportunità. Sono 804 le sale cinematografiche ACEC attive in Italia, per il 65% nelle periferie delle nostre città, e tra le prime a compiere il grande passo verso l’era della digitalizzazione e della multimedialità.
Il meeting presenta in anteprima la nuova ricerca sulla miriade di sale della comunità, realizzata con l’Università Cattolica di Milano.

Al Lido si riferiscono i risultati del primo step della ricerca dell’Università Cattolica (articolata in tre fasi), riguardante natura, posizionamento, offerta e pubblici delle sale ACEC, definite dal ministro Franceschini “un autentico presidio culturale di tante piccole comunità italiane”. Questi gli elementi distintivi delle Sale della comunità: una distribuzione capillare sul territorio nazionale (804 sale); una presenza massiccia nelle periferie urbane (nelle città con più di 100 milaabitanti, il 65% si concentra nei distretti più esterni, di cui spesso sono unici epicentri socioculturali); un profilo intergenerazionale (utenti adulti per 92,06% delle sale; bambini sotto i 9 anni per il 53,97%; spettatori tra i 10 e i 14 anni per il 40,87%; over 65 per il 34,13%); un’offerta culturale polivalente (che al cinema affianca teatro, musica e conferenze); il dialogo con il territorio anche attraverso le ospitalità offerte a terzi (attività scolastiche nell’88,24% delle sale; iniziative di enti pubblici locali per il 74,63%; attività di associazioni locali nel 76,47% degli spazi; oltre alle centinaia di circoli di cultura cinematografica). Peculiare anche l’attenzione a un target familiare e per bambini (film per famiglie nel 97,55% delle sale; film per bambini nel 93,63% delle sale; film adatti a suscitare dibattito nel 90,69% dei casi; film dai temi emergenti nel 88,24% delle sale).

Dalla ricerca emergono natura, posizionamento, attività, pubblici, reti e prospettive di un modello di spazio cinematografico che può essere un prototipo del futuro. Per questo, all’evento ACEC presenta anche la convenzione stretta con Politecnico di Milano-DASTU e Old Cinema per creare una piattaforma di studi sul tema. Dove le parole chiave, come ispira Stefano Boeri in un intervento video, siano cinema e immaginazione, ma anche polivalenza, tecnologia, condivisione e confronto con l’altro.

Il programma dell’evento è così articolato: Presentazione della ricerca sociologica dell’Università Cattolica, Mariagrazia Fanchi, Università Cattolica; Introduzione della convenzione tra ACEC, Politecnico di Milano-DASTU e Old Cinema sul futuro delle sale Luca Maria Francesco Fabris, Politecnico di Milano DASTU, per Old Cinema; La sala cinematografica e il rammendo delle periferie, intervento video di Stefano Boeri, SBA – Politecnico di Milano DASTU; Matteo Poli, Politecnico di Milano DASTU.
Interventi a seguire sul tema: Carlo Fontana, presidente Agis; Luigi Cuciniello,presidente Anec; Domenico Dinoia, presidente Fice; Adriano Bianchi, presidente Acec.

Al meeting verrà presentato anche il protocollo d’intesa stretto nel 2015 da ACEC, Old Cinemae Politecnico di Milano-DASTU (Dipartimento di Architettura e Studi Urbani) con l’obiettivo comune di creare una piattaforma di studi sulla rigenerazione delle sale, l’accesso ai fondi ministeriali,ma anche la ricerca di nuove forme di finanziamento al cinema.

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