A Paola Cortellesi il Premio Virna Lisi

Cristina Comencini ha consegnato a Paola Cortellesi il premio intitolato a Virna Lisi, un riconoscimento istituito dalla famiglia dell'attrice per ricordare la sua nascita, l'8 novembre


Il cielo in una stanza, concetto che da solo potrebbe raccontare una stella luminosa come Virna Lisi: così, sulle note di questo suo celeberrimo brano musicale, Gino Paoli, interprete dal vivo sul palco, ha aperto la serata dedicata dell’attrice, ricordando anche un incontro che ebbe con lei: “Le dissi che era bellissima e lei credette mi riferissi a quando era giovane, invece no, le dissi che era bellissima adesso. La bellezza non c’entra con i trucchi e con l’età. La pretesa di credere che bellezza sia sinonimo di giovinezza è una stronzata mostruosa”.

“La Fondazione Virna Lisi ha iniziato la sua attività con questa serata che, nel giorno della sua nascita, vuole celebrarla ogni anno con l’attribuzione di un premio e la proiezione di un suo film”, così ci ha raccontato, nei giorni di preparazione del Premio, Stefania Graziosi, nipote dell’attrice, figlia della sorella Esperia Pieralisi. Così, l’8 novembre, la famiglia, in prima persona il figlio Corrado Pesci, ha istituito dallo scorso anno il “Premio Virna Lisi”, che viene donato ad un’interprete femminile considerata meritevole, quest’anno Paola Cortellesi. “Nella scelta dell’attrice – continua Stefania Graziosi – la Fondazione vuole ogni anno ritrovare quello che era fondamentale per zia: unire al talento la serietà professionale, così per Margherita Buy lo scorso anno, per Paola Cortellesi questo”.

La consegna del Premio, dalle mani di Cristina Comencini, regista e amica di Virna Lisi: “Virna, un’attrice straordinaria, perché, prima che molto bella, era molto brava. Molto professionista, era sempre la prima ad arrivare, diceva sempre: ‘sono la prima del gregge’. Era diretta, brusca, e non gliene importava niente di chi aveva davanti. Era molto affettuosa e tenera nei gesti, più che nelle parole. Aveva una semplicità calda, portava la bellezza senza sentire di averla. A me manca tantissimo, non so chi mettere nei film”. Nell’accogliere il Premio – un’opera di marmo del peso di quasi sette chili – una emozionata Paola Cortellesi: “Mentre prima scattavo qualche foto per la stampa, ritrovandomi davanti ad una foto di Virna Lisi mi sono emozionata, quando, lì davanti ‘a lei’, ho preso coscienza di ricevere il premio. Non sono una particolarmente emotiva ma questo riconoscimento mi ha emozionata. Non ho mai avuto il privilegio di conoscerla ma, lavorando con Cristina, l’ho tempestata di domande per sapere di lei”. 

Intermezzo tenero della serata la presentazione di una giovane quindicenne che la famiglia ha scoperto per caso su Instagram, ammiratrice senza tempo della signora Lisi, che il figlio Corrado ha voluto presentare al pubblico e che così ha raccontato la “sua Virna”: “L’ho scoperta nella serie tv Caterina e le sue figlie, avevo 4 anni. Mi aveva colpito la delicatezza. Ho raccolto circa 2000 foto.  Due anni fa ho aperto questo profilo, VirnaLisiPage”.  

La premiazione si conclude lasciando spazio alla Virna Lisi interprete di Arabella, un film diretto da Mauro Bolognini nel ’67 e che Piera Detassis, presidente di Fondazione Cinema per Roma che sostiene l’evento, ha introdotto come “un film un po’ sparito, un po’ dimenticato. È stato un lungo lavoro ritrovarlo, per la Fondazione Virna Lisi. La cosa interessante è l’essere spericolato di questo film e il ruolo da bad girl di Virna Lisi, di una bellezza strepitosa, con dei primi piani quasi da fare un po’ rabbia… Oltre al prestigio, che varrebbe solo di per sé il film, di 75 abiti di scena di Piero Tosi”.

Su questo specifico film, Stefania Graziosi puntualizza la scelta, svelandoci anche una curiosità: “Come lo scorso anno con Tenderly di Franco Brusati, con Arabella abbiamo voluto unire il lavoro di zia ad altre autorialità con cui ha collaborato, in questo caso c’è la regia di Mauro Bolognini, le musiche di Ennio Morricone e i costumi di Piero Tosi, questi ultimi due anche premi Oscar. C’è poi una curiosità: Arabella è conservato nella Cineteca di Genova tra i 100 film più importanti degli anni tra il ’45 e il ’70”.

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09 Novembre 2016

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