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Dopo la docuserie di successo Sanpa, che tanto fece discutere, Carlo Gabardini e Gianluca Neri tornano a dirigere un altro true crime firmato Netflix Il caso Yara: Oltre ogni ragionevole dubbio. In arrivo a breve sulla piattaforma, la serie composta da 5 episodi andrà a ricostruire la tragica vicenda di Yara Gambirasio scomparsa a soli 13 anni una sera del novembre 2010 a Brembate di Sopra (BG). Come scrive Matteo Sacchi de Il Giornale, la serie intende riprendere le fila di uno dei casi più complicati della storia giudiziaria italiana attraverso testimonianze, interviste esclusive (compresa quella allo stesso Bossetti e alla moglie Marita) e materiali inediti compulsa gli eventi legati al caso, le accuse di depistaggio e i sospetti sui metodi investigati. Disponibile su Netflix dal 16 luglio.
Arriva con 55 anni di distanza il film che parla dei primi passi mossi sulla luna da Neil Armstrong nel luglio del 1969, ed evidentemente “tra fatti realmente accaduti e particolari soltanto verosimili fa ancora discutere” scrive Marco Rocchi di Libero. Nei panni sia di protagonista che di coproduttrice di Fly me to the moon – Le due facce della luna, dall’11 luglio al cinema, Scarlett Johansson nel ruolo di una potente influencer ante litteram di nome Kelly Jones. Nato da una storia di Rose Gilroy, dalla quale Bill Kirstein e Keenan Flynn hanno ricavato il soggetto, il nuovo film diretto da Greg Berlanti racconta della ragazza prodigio del marketing assunta direttamente dalla Casa Bianca per un eventuale piano B -cinematografico- nel caso di un eventuale fallimento di allunaggio. Le cose poi andarono per il verso giusto e il conto alla rovescia partì davvero ma, in caso contrario, era già tutto pronto per creare la più grande fake news della storia. Nel cast anche Channing Tatum, Nick Dillenburg, Anna Garcia, Jim Rash, Noah Robbins, Colin Woodell, Christian Zuber, Donald Elise Watkins, Ray Romano e Woody Harrelson.
Questo è stato il suo anno d’oro, dove ha colpito per una serie di interpretazioni memorabili come: il partner omosessuale di Sergio Castellitto in Romeo è Giulietta di Giovanni Veronesi (ruolo per il quale ha vinto il Nastro), la caratterizzazione dell’ispettore Pietro Ravini in Ripley, la serie Netflix diretta da Steve Zaillian, e il ruolo del padre di Gianna Nannini in Sei nell’anima, il film Netflix di Cinzia TH Torrini, ed ora è tempo del riconoscimento. Maurizio Lombardi riceverà infatti il Nastro d’argento come miglior attore per una commedia nel Teatro Antico di Taormina il 12 luglio. “È il mio primo premio ufficiale in tutta la carriera. E arriva a cinquant’anni. Diciamo che arriva alla fine del primo tempo, e va benissimo così. C’è voluta pazienza, e io l’ho dovuta imparare” spiega l’attore nell’intervista con Giovanni Bogani de Il Quotidiano Nazionale.
Carmen Maura, negli anni Ottanta, è stata considerata una delle “chicas” di Pedro Almodóvar, anzi la “chica” per antonomasia, e lei di smettere, non ne vuole proprio sentir parlare. Alla splendida età di settantotto anni, con 160 film sulle spalle e più di cinquant’anni di carriera iniziata a teatro, Carmen Maura è protagonista, insieme a Eva Longoria e Victoria Bazua, della serie Tierra de mujeres – intrecci di vite su Apple tv+, una commedia romantica ambientata nel mondo del vino e girata in Catalogna. Nella serie l’attrice è la mamma un po’ andata per via dell’Alzheimer della protagonista cinquantenne Gala (Longoria). “Avevo una vita personale molto complicata e il cinema mi ha salvato” ha raccontato a Chiara Ugolini de “La Repubblica“, “recitare è sempre stato un gioco per me, non ho fatto distinzioni di genere, contava solo lavorare”. “Sono innamorata della macchina da presa”.”Per me è molto più che una macchina, è un oggetto di magia, ho molto rispetto per la macchina, lei sa chi la rispetta e chi non la rispetta è un “hijo de puta”, ha proseguito l’attrice.
È morto venerdì 5 luglio a Los Angeles all’età di 63 anni John Landau, il produttore cinematografico statunitense premio Oscar che ha contribuito a realizzare i sogni di James Cameron nel portare sul grande schermo Titanic e Avatar. L’uomo che nell’ultimo anno e mezzo ha prodotto tre dei film di maggior incasso della storia del cinema, ha lottato fino all’ultimo contro un tumore, come ha dichiarato un portavoce della Disney. Nato il 23luglio 1960 a New York, Jon Landau ha prodotto film come Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi del (1989) e Dick Tracy (1990) prima di passare circa cinque anni come dirigente alla Fox, dove ha supervisionato la produzione di Die Hard 2 (1990), L’ultimo dei Mohicani (1992), Mrs. Douhtfire (1993) e True Lies (1994). Una volta lasciata la Fox tornò a produrre, scegliendo di lavorare con Cameron che stava realizzando un film dal nome in codice Planet Ice e che poi si sarebbe rivelato Titanic (1997). Uscito il 19 dicembre 1997, il film diretto da Cameron ha incassato 1,84 miliardi di dollari in tutto il mondo superando il precedente detentore del record Jurassic Park (1993). Landau e Cameron hanno condiviso 11 premi Oscar tra cui quello per il miglior film. Poi, con un incasso di 2,7 miliardi di dollari, Avatar (2009) ha superato Titanic diventando il film che ha totalizzato di più in assoluto. Tredici anni più tardi è arrivato Avatar: La via dell’acqua (2022) della Disney con un incasso di 2,3 miliardi di dollari.
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