TERRY GILLIAM
All’Ora! Fest di Monopoli è passato Terry Gilliam. Il grande regista e sceneggiatore ha incontrato il pubblico prima della proiezione de Le avventure del barone Munchausen, un film che, come ci ricorda Giulia Bianconi in un’intervista su “Il Tempo”, è stato girato a Cinecittà nel 1988. “Ho passato uno dei periodi più belli della mia vita in Italia, – racconta Gillian – lavorando con grandi maestri come Dante Ferretti, Gabriella Pescucci e Giuseppe Rotunno. Ecco perché questo è un bel film. Gli italiani hanno una libertà e un’umanità veramente rari. Si fidano degli altri esseri umani. Io li ho sempre visti così”.
I MONDI DI GINA
Sulle pagine patinate di “Novella 2000″ Elena D’Ambrogio dedica un lungo omaggio a Gina Lollobrigida, ricapitolando tutti i passaggi chiave della sua inimitabile carriera, in occasione della mostra I mondi di Gina, ideata dal sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni e dalla presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia, “due donne che hanno colto l’essenza” della grande diva recentemente scomparsa. In programma dal 9 giugno all’8 ottobre a Palazzo Poli di Roma, la mostra – come dichiara la stessa Borgonzoni – “vuole rendere omaggio a tutti i ‘mondi’ di Gina: non solo l’attrice dunque. Ma anche la fotografa, la scultrice, la viaggiatrice”.
EVA LONGORIA
L’attrice 48enne Eva Longoria ha presentato al Women’s Talks di Cannes il suo primo film ideato, prodotto e diretto per Disney+ , Flamin’ Hot, la storia di Richard Montañez, l’inserviente che inventò i Flamin’ Hot Cheetos, rivoluzionando l’industria alimentare statunitense. In vista dell’uscita il 9 giugno sulla piattaforma, ne scrive Valeria Vignale su “Panorama”, riportando le parole della regista: “il protagonista è un uomo che, come me, crede nelle sue idee e non si fa fermare da pregiudizi o barriere sociali e razziali”.
PABLO LARRAÍN
Il regista cileno Pablo Larraín è stato insignito della Stella della Mole al Museo del Cinema di Torino. Per l’occasione lo ha intervistato Fabrizio Accatino sulle pagine de “La Stampa”, concentrandosi in particolare su uno dei suoi prossimi film, El Conde, in cui trasforma ironicamente Pinochet in un vampiro ultracentenario: “In realtà Pinochet non è mai stato rappresentato al cinema. – racconta il regista – Questo è comprensibile, vista la complessità di quel periodo. Nel film fondo elementi cinematografici e letterari per creare un personaggio immortale, senza tempo. Perché l’impunità di cui ha goduto in un certo senso l’ha reso eterno”.
MARCO BELLOCCHIO
Continua il tour di un instancabile Marco Bellocchio, che a Genova presenta il suo ultimo film Rapito. Emanuela Schenone lo intervista per “Il Secolo XIX”, chiedendogli, tra le altre cose, perché il caso Mortara – al centro del film – sia diventato di interesse internazionale: “Perché si inserisce in un momento storico particolare,- risponde il regista – quello che porterà l’Italia a diventare una nazione, e il piccolo Edgardo diventa l’oggetto del contendere tra due opposti fronti, lo Stato Pontificio e l’ala liberale italiana e internazionale che di lì a poco si sarebbero combattuti apertamente”.
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