Ogni mattina CinecittàNews vi presenta un panorama delle notizie con cui i media seguono il mondo dell’audiovisivo.
Le parole di Matteo Garrone dal Bari International Film Festival riempiono le pagine dei giornali. Non c’è testata che non riporti l’analisi del regista, che critica alcune scelte che hanno portato, a suo avviso, alla mancata vittoria dell’Oscar. “Se avessimo avuto un distributore americano più forte, che ci spiegava come funzionavano gli Oscar, probabilmente avremmo potuto vincere” riporta Giulia Bianconi su “Il Tempo”. In un’intervista con Fulvia Caprara de “La Stampa”, Garrone va ancora più a fondo sul concetto: “Se avessimo avuto la possibilità di correre in tutte le categorie, il nostro film avrebbe potuto essere visto da tutti i diecimila votanti dell’Academy. Quelli che votano per la cinquina del miglior film straniero sono mille, di cui solo un centinaio italiani”.
Su “La Repubblica” Silvia Fumarola intervista Lisa Nur Sultan, sceneggiatrice di serie come Studio Battaglia e Call My Agent – Italia e pluripremiata per il film Sulla mia pelle: “Guardo le donne con incredibile affetto e difendo la possibilità di essere incoerenti, di poter volere tutto e cambiare quello che si vuole” racconta l’autrice parlando del suo lavoro d’autrice. “La cosa più difficile oggi per uno sceneggiatore è difendere la propria voce, perché il nostro lavoro è considerato come un “semilavorato” per cui chiunque passa mette bocca”.
In arrivo nelle sale il nuovo film di Alex Garland, Civil War, che racconta di una apocalittica nuova guerra civile negli Stati Uniti. Viviana Mazza de “Il Corriere della Sera” analizza i riferimenti politici del lungometraggio e riporta le parole del regista: “il rischio di una guerra civile secondo Garland è accentuato dalla tendenza a ‘parlare senza ascoltare’ di cui in parte dà la colpa ai social, dalla perdita di fiducia nei media e nella politica, dal vedere le differenze come una battaglia tra il Bene e il Male”.
“Beati quelli che non hanno mai visto Citizen Kane” scrive Paolo Mereghetti nella sua recensione su “Il Corriere della Sera”, che, questa volta, non è dedicata a un film di nuova uscita, quanto piuttosto al restauro di uno dei più celebrati capolavori della storia del cinema Quarto Potere di Orson Welles. Il critico regala ai lettori una piccola lezione di cinema, spiegando le ragioni dell’importanza di un film che seppe “smontare l’abitudine dello spettatore ad accettare passivamente quello che lo schermo gli sta raccontando”. La recensione, come di consueto, è accompagnata da un voto: quattro stelle su quattro, neanche a dirlo.
Su “Il Fatto Quotidiano” Nicola Borzi ripercorre la vicenda degli scioperi a Hollywood, vista come un caso esemplare di un sindacato che ha avuto la meglio sulle Major, ottenendo contratti più equi e, soprattutto, una tutela contro l’insorgere delle intelligenze artificiali, definita “una svolta fondamentale”.
Su “Il Messaggero” troviamo l’intervista di Gloria Satta alla giovane attrice Caterina De Angelis, figlia di Margherita Buy. “Mamma mi ha fatto innamorare del mestiere perché non è una diva. – racconta l’attrice da Milazzo, dove ha ricevuto il premio A Star is Born – Lavora tanto e fa la cosa che le piace di più: il lavoro è l’uomo della sua vita”.
Salvatores: "Fellini mi incoraggiò tra i corridoi di Cinecittà", Filippo Ulivieri presenta il suo libro "Sulla Luna con Stanley Kubrick". L'intervista a Johnny Deep
Michelle Yeoh nel musical Wicked, Santamaria in Una terapia di gruppo, la presenza di Margarethe Von Trotta a 'Cinema e donne' e un exploit teatrale di Violante Placido tra le notizie principali di oggi
Berlinguer al Quirinale. La rivincita di Clint. Elena Sofia Ricci e la tonaca: “ci sono cascata di nuovo”. Maria Antonietta vista da Natalia Aspesi. Argentero toglie il camice e indossa la divisa. Bisio e la terapia del sorriso
Claudia Gerini, Luca Argentero, Pupi Avati e Michael Sheen sono tra i protagonisti della rassegna di oggi