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INIZIA CANNES 2023
L’attenzione della stampa italiana e internazionale è oggi tutta per Cannes. L’apertura ufficiale del Festival invita alle prime riflessioni. Johnny Depp è la prima star a sfilare sul red carpet, “tornato sotto i riflettori dopo un lungo periodo buio dovuto alle vicende giudiziarie con l’ex Amber Heard”, riassume Giulia Bianconi su Il Tempo. “Molti divi e polemiche”, scrive invece La Stampa con un pezzo dal titolo “Fuochi d’artificio a Cannes”, di Fulvia Caprara: “ipotesi di buio totale in assenza di luce elettrica dovuta all’annunciata protesta contro la riforma delle pensioni voluta da Macron”. Il “soffio di Hollywood”, scrive Stefano Giani su Il Giornale, è atteso anche per la premiazione di Michael Douglas, che riceve oggi la Palma d’onore per la sua lunga e preziosa carriera. Retrospettiva su “L’Italia al Festival” nelle pagine del Corriere della Sera, dove Stefania Ulivi compara i tre film in concorso, “tre idee di cinema autoriale diverse e precise”.
QUESTIONI DI GIURIA
“Mai fidarsi troppo dei francesi”, scrive Paolo Mereghetti sul Corriere della Sera, introducendo una riflessione sulla giuria chiamata quest’anno a consegnare la Palma d’Oro di Cannes. “Qualcosa stride” secondo il critico, tra le parole di Frémaux, che elogia e cita gli italiani in concorso, e le personalità che decreteranno il vincitore. “Già il presidente Ruben Ostlund sembra lontanissimo dai gusti cinematografici dei nostri tre registi e più scopri gli altri nomi più ti sembra che ci sia un oceano a separarli dal cinema che rappresenta l’Italia a Cannes”. In giuria, due americani e due francesi, e l’italia “continua a non avere un giurato che possa difenderla”.
CHIARA MASTROIANNI: “L’ULTIMA VOLTA A CANNES CON PAPÀ”
Chiara Mastroianni è la madrina del Festival di Cannes 2023. In un’intervista di Arianna Finos su La Repubblica, l’attrice racconta l’emozione di tornare sulla Croisette, dove nel 1998 fu in giuria assieme a Scorsese (“presidente generoso”). “L’invito mi ha sorpreso”, ammette, “perché non si può dire che brilli nel parlare in pubblico”. Si dice però felice e onorata, ricordando il padre Marcello e i set attraversati sin da piccola. “Era tutto magico, c’erano laboratori di produzione di parrucche, gioielli, vestiti. So che Cinecittà è in grande attività e voglio tornare a rivederla”.
TRA MORETTI E ANDÒ, I BUONI INCASSI
Su Domani la Critica Cinematografica Teresa Marchesi analizza i risultati al botteghino di due film diversi e “difficili”, ma ugualmente capaci di rendere “la famigerata crisi del cinema una formula vuota”. Si tratta de Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti e de La Stranezza di Roberto Andò, quest’ultimo superato “per pochi spiccioli” dal campione del box office Il Grande Giorno del trio Aldo, Giovanni e Giacomo.
LA BANCA CHE TORNA A PROMUOVERE IL CINEMA
“Intesa Sanpaolo investirà altri 5 miliardi nel settore cinematografico” riferisce un articolo apparso oggi su Il Messaggero, in cui l’opera di investimento della banca è osservata da vicino a partire dal successo de Il sol dell’avvenire e il trionfo ai David di Esterno Notte di Marco Bellocchio. “Dal 2009 la Banca ha sostenuto finanziariamente la produzione di oltre 580 opere tra film e serie tv” e rilancia sempre più le consolidate relazioni con le major di Hollywood e gli studios indipendenti.
CINEMA AMERICA, COME UN FILM A LIETO FINE
“Come un film a lieto fine”, così Viola Giannoli riassume la storia dei ragazzi del Cinema America, che dopo anni di battaglie e sogni sanno ora per certo che la sala romana chiusa nel 1999 non diventerà un parcheggio e potrà tornare a vivere di film. “L’idea è riprodurre il modello di sviluppo del Cinema Troisi”, racconta Carocci, Presidente della Fondazione Piccolo America, che ha offerto 2,5 milioni di euro al Progetto Uno srl per acquistare l’America e farsi carico dei costi del restauro.
DANTE FERRETTI, L’INCONTRO ALL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI
Lo scenografo tre volte premio Oscar ha incontrato gli studenti dell’Accademia di Belle Arti, abbandonandosi ad aneddoti e qualche consiglio per i giovani in sala. “La fortuna è fondamentale”, dice Ferretti. “Mi sono innamorato del cinema a 13 anni, avevo già deciso di lavorarci” e così fece, guadagnandosi la fiducia dei più grandi maestri di quest’arte, arrivando addirittura a suggerire a Scorsese di girare il suo Gangs of New York negli studi di Cinecittà: “lo convinsi”. Tantissimi i registi affiancati in una vita che descrive alla stregua di un film: “devo tanto a Pasolini”.
STORIE DI GIOVANI PER ADULTI
Su La Repubblica Antonio Dipollina racconta Vivere non è un gioco da ragazzi, da ieri su Rai1 e prodotto da Picomedia, gli stessi di Mare Fuori. “C’è una gran differenza”, avverte. Nella nuova serie “i giovani, adolescenti bolognesi, sono la struttura portante di una storia che punta dritto al mondo adulto: come obiettivo e anche nei protagonisti”.
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