Il regista statunitense Joseph Strick, passato alla storia per aver “osato” portare sul grande schermo il complesso capolavoro di James Joyce ‘Ulisse’, premio Oscar per il cortometraggio Intervista coi reduci di My Lai, è morto martedì sera in un ospedale di Parigi, in seguito ad un infarto, all’età di 86 anni.
L’annuncio della scomparsa del regista, che viveva nella capitale francese dai primi anni Settanta, è stato dato dal figlio, il fotografo David Strick, al Los Angeles Times. Nato il 6 luglio 1923 a Braddock, in Pennsylvania, Strick è stato uno dei registi americani che ha realizzato seri adattamenti per lo schermo della letteratura moderna.
Girato un primo saggio sperimentale, Muscle Beach (1948), con Irving Lerner, ambientato nel mondo dei primi bodybuilders californiani, Strick collaborò con Sidney Meyers e Ben Maddow a uno dei migliori film del cinema indipendente americano, The Savage Eye (1959). Chiamato a Hollywood, vi realizzò una versione necessariamente edulcorata del Il balcone di Jean Genet (1963), affrontando poi in Gran Bretagna e in Irlanda l’Ulisse di Joyce (1967), conquistando una nomination all’Oscar per la sceneggiatura.
Strick diresse poi Tropico del Cancro di Henry Miller (1970), in cui una voce fuori campo narra tutto quello che le commissioni di censura dell’epoca non avrebbero mai lasciato mostrare. In fase di sceneggiatura Strick fu costretto a passare ingratamente e impegnativamente in rassegna e quindi eliminare le numerose vicende erotiche alla base del romanzo di Miller. Nella pellicola si sente forte un senso di rispetto e reverenza nei confronti dell’opera di Miller, che fu anche presente sul set.
Nel 1971 Strick ottenne un Oscar per il documentario sulla guerra del Vietnam Intervista coi reduci di My Lai. Nel 1974 produsse e diresse Road Movie e nel 1977 adattò un altro romanzo di Joyce, Ritratto dell’artista da giovane.
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