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L’IDRAULICO PRECARIO RE DEL BOX OFFICE
Più di una testata constata il successo al botteghino del film animato con protagonista Mario Bros., così anche Leonardo Bison su “Il Fatto Quotidiano”: Super Mario Bros. – Il film, pellicola “tributo” alla nota serie di videogiochi, prodotta da Nintendo e Illumination (Minions, Cattivissimo me…) sta infatti frantumando, dal primo giorno di uscita (5 aprile), qualsiasi record precedente per un film d’animazione (bye bye Frozen 2), attestandosi saldamente campione d’incassi a livello globale con 377 milioni di dollari fino alla sera di domenica, con gli USA a fare da padrone: lì la produzione – 100 milioni – aveva puntato ad attori noti, come Chris Pratt, Anya Taylor-Joy e Jack Black, per doppiare i personaggi principali. In Italia sono già stati superati i 7 milioni di euro. Nonostante una critica piuttosto fredda, come prevedibile. Il successo è quasi incomprensibile per chi non abbia speso infanzia e adolescenza sui videogiochi della serie, ma la scelta alla base del film è proprio quella di “non curarsi” di loro, “gli agnostici” del gaming, e puntare tutto sui fan.
CHI (FORSE) SI RIVEDE A CANNES
Un conto alla rovescia breve per conoscere “chi” sarà effettivamente a Cannes 2023, infatti la conferenza stampa ufficiale è fissata per il 13 aprile. Su “Il Foglio”, Mariarosa Mancuso fa il punto delle attese, quasi certezze, con po’ di anticipazioni, indiscrezioni, pettegolezzi. Se le certezze sono Madame du Barry e Killers of the flowers moon, “nella squadra di casa (italiana) c’è il beniamino di Cannes Nanni Moretti, con Il sol dell’avvenire – un regista alle prese con il film più ambizioso della sua carriera (leggero brivido, capita a vedere uno che fa le acrobazie senza rete). E la beniamina Alice Rohrwacher, con La Chimera – ladri di cose etrusche. Molto amati dall’inamovibile direttore Thierry Frémaux – unico cruccio, non aver trovato una donna presidente della giuria, sarà Ruben Östlund – anche Saverio Costanzo, Marco Bellocchio, Matteo Garrone. Tutti non ci staranno” e – precisa Mancuso, per ora “Sono ipotesi”.
TIMOTHÉE CHALAMET SARÀ BOB DYLAN
L’enfant prodige del cinema contemporaneo – ormai attore feticcio del nostro Luca Guadagnino -, ovvero Timothée Chalamet, sarà Bob Dylan in A complete unknown, diretto da James Mangold: così si legge su “la Repubblica”. L’attore avrà un compito arduo: portare sullo schermo una vera icona della musica cantando e suonando le sue canzoni.
TROISI PER BAVA
Il cinema romano che porta il nome dell’artista napoletano omaggia il regista di genere, così scrive Ro.Petr. sulle pagine cittadine del “Corriere della Sera”: “Al Cinema Troisi è tempo di retrospettive. Mentre è in pieno svolgimento il programma dedicato a Roberto Benigni, nella sala di via Induno, attivissima tra anteprime e proiezioni speciali, l’altra sera il critico cinematografico Marco Giusti e il regista Luca Rea hanno tagliato il nastro della nuova serie di sette proiezioni dedicate al regista Mario Bava, maestro dell’horror scomparso nel 1980”. Il film La maschera del demonio ha aperto la sequenza a cadenza settimanale: tra le pellicole di Bava, tutte firmate negli anni Sessanta, La ragazza che sapeva troppo e Sei donne per l’assassino.
LA RICOTTA INEDITA
Alessandro Gnocchi su “Il Giornale” annuncia che a Casarsa apre una mostra con le immagini, quasi tutte mai viste, scattate dal grande Paul Ronald sul set de La ricotta di Pasolini. “Ronald, borghese tutto d’un pezzo, dirà di non essersi trovato a suo agio nel contesto. Niente contro Pasolini: anzi, Ronald aggiungerà che proprio lo scrittore-regista si era rivelato sempre gentile e attento. Era l’opera in sé a turbare Ronald. La ricotta in effetti scatenò una forte reazione della censura che prima operò qualche taglio e poi fece ritirare il film dalle sale. Pasolini fu condannato a quattro mesi di reclusione per vilipendio della religione cattolica. Col senno di poi, la cosa rasenta l’incredibile. Il marxista (eretico) Pasolini nella pellicola mostra quanto la sua cultura, formazione, visione del mondo discendessero in linea diretta dal cristianesimo (eretico). Non c’è blasfemia nella storia della miserabile comparsa Stracci che muore realmente in croce dopo un’abbuffata insperata di ricotta sul set dove si sta girando una pellicola sulla Passione di Cristo”.
PARENTI, RE DELLA RISATA NAZIONALE, SUL SET
Annamaria Piacentini su “Libero” intervista Neri Parenti, “padre” di Fantozzi e dei Cinepanettoni e ora sul set del suo nuovo film: Volevo un figlio maschio, che uscirà nei cinema in autunno. Si tratta di una commedia adatta a tutta la famiglia che ha come protagonisti Enrico Brignano e Giulia Bevilacqua, genitori di tre figlie. Pensa che oggi essere maschi sia meglio? “Dipende. Io ho sempre stimato le donne. La storia è divertente e ha anche molti passaggi fantasiosi”. Quando gira un film si diverte? “Beh, questa è una storia che mi piace. Ho scritto anche la sceneggiatura e devo dire che girandolo mi sono convinto che la scelta sia stata perfetta. Abbiamo tutti voglia di vivere in allegria, di dimenticare questi ultimi anni bui”. Che emozioni prova su un set un regista come lei che per anni è stato campione di incassi al box office? “E’ sempre bello e gratificante sapere di riuscire ad accontentare il pubblico, scegliendo la storia in cui potersi ritrovare e divertirsi. Spero che accada anche questa volta”.
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