11:38 – Ischia Global Fest: come s’insegna il cinema?

Un convegno su come insegnare il cinema. In Italia, e nel mondo. E’ quello che si è tenuto all’Ischia Global Fest, ieri e oggi, coprodotto da Cinecittà Holding. Registi, insegnanti universitari di cinema, attori, studiosi si sono incontrati per parlare di un tema non così facile come sembra: come si insegna il cinema?
“Per me le scuole sono importanti, ma quando un ragazzo si diploma in una scuola di cinema, poi non viene seguito, non viene aiutato a entrare nelle produzioni, nei set”, dice Franco Nero, il cui figlio ha esordito nella regia da poco. “Per fare in modo che mio figlio potesse conoscere un vero set, ho dovuto iscriverlo a una scuola americana”.

Bille August, regista danese vincitore di due Palme d’oro a Cannes, dice: “La cosa bella delle scuole di cinema è che ti puoi permettere di sbagliare, puoi fare tutti gli esperimenti che vuoi, e non c’è un produttore che ti distrugge se non incassi. Però le scuole di cinema hanno bisogno del sostegno del governo, altrimenti è difficilissimo farle vivere”.

E poi, un po’ di sano scontro. Paolo Bertetto, docente di Storia del cinema, difende gli accademici: “Non è vero che chi studia teoricamente il cinema non saprebbe dove mettere la macchina da presa: chi studia la teoria sa anche la pratica”. E lì si apre il dibattito. Veronica Pravadelli, Giovanni Spagnoletti e Vito Zagarrio più “accademici”, gli altri gli attori e i registi, più “pratici”. Ma una cosa viene fuori: per il momento, c’è una grande separazione fra tre mondi. L’università, le scuole di cinema, il mondo delle produzioni cinematografiche. Ciò non toglie che, anche dalle scuole di cinema italiane, qualche talento sia venuto fuori negli ultimi anni, e abbia anche trovato il modo di lavorare.