100autori: le critiche al DDL Cinema

L'associazione nell'audizione in Senato ha chiesto di rivedere la struttura del Centro Nazionale del Cinema, le modalità d'assegnazione dei contributi automatici


Il coordinatore nazionale 100autori Andrea Purgatori e il membro del consiglio direttivo Luca Scivoletto sono stati convocati lo scorso 20 ottobre in Senato dalla 7ª Commissione  per esprimersi sulla Riforma del sistema cinematografico e audiovisivo (DDL Cinema 1835). 100autori ha ribadito che il disegno di legge dalla senatrice Di Giorgi rappresenta un primo passo verso il riassetto del sistema di finanziamento pubblico al cinema e all’audiovisivo, tuttavia ha anche sottolineato che:

– Il Centro Nazionale del Cinema dovrebbe innanzitutto porsi in autonomia rispetto alle ingerenze e alle pressioni dei governi e della politica e garantire il coinvolgimento degli autori e dei produttori nei processi decisionali. Nel DDL invece si prefigura una struttura con un Presidente di nomina governativa e senza limite di mandati e un CdA in cui siederebbero i rappresentanti di ben 3 ministeri. 100autori chiede invece una struttura snella ed efficiente, le cui risorse siano prioritariamente destinate al sostegno delle attività cinematografiche e audiovisive, senza correre il rischio di venire risucchiate per il mantenimento stesso di un altro “carrozzone elefantiaco”.

– Contrariamente a quanto riportato nel testo, il web rappresenta per 100autori una grande occasione di diffusione, commercializzazione e internazionalizzazione dei film, ma a patto che gli Over The Top, i cosiddetti “giganti del web”, vengano coinvolti nel sostegno alla produzione audiovisiva nazionale attraverso un prelievo di scopo. Il DDL invece  preferisce insistere su un prelievo  rivolto essenzialmente alla sala, cioè al settore della filiera oggi più in crisi. 100autori è contraria ad un’ulteriore tassa  che avrebbe come unico effetto quello di accelerare la desertificazione degli schermi nelle città, a meno che non sia previsto un abbattimento dell’Iva, come avviene in Francia.

– 100autori chiede di rivedere le modalità d’assegnazione dei contributi automatici, che secondo il disegno di legge verrebbero erogati solo in base agli incassi di un film e alla maggiore visibilità in TV e sul Web escludendo dai criteri la partecipazione ai festival internazionali, i risultati ottenuti sui mercati stranieri, senza valutare la visibilità sulle TV in base alla media di ascolto di ogni singolo canale e senza che vengano parametrati gli incassi in relazione al numero di copie. Riteniamo necessario stabilire in maniera specifica gli obblighi di reinvestimento in nuove opere da parte delle produzioni beneficiarie.

100autori, auspica quindi che il testo venga ripensato alla luce delle riflessioni esposte ed esprime fiducia nel lavoro della Commissione.

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27 Ottobre 2015

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