10 ottobre 2024, la rassegna stampa

Bestiari, Erbari, Lapidari in sala e le interviste a Chiara Caselli, Giovanni Veronesi e Dante Spinotti. Poi il peso reale della prima designazione all’Oscar

Giovedì

Ogni mattina CinecittàNews vi presenta un panorama delle notizie con cui i media seguono il mondo dell’audiovisivo

 

GIOVANNI VERONESI: LA VALANGA AZZURRA E LO SPORT COME IMPRESA COLLETTIVA

“L’insegnamento de La Valanga Azzurra? Che lo sport è gruppo unito, in cui nessun atleta pensa mai di bastare da solo, né di essere indispensabile”. Sul ‘Corriere della Sera’ Gaia Piccardi intervista lo sceneggiatore pratese sul docufilm che ripercorre la storia della Nazionale di sci negli anni 70 prodotto da Fandango e Luce Cinecittà con Rai documentari, che verrà presentato il 18 ottobre alla Festa del Cinema di Roma.

 

CHIARA CASELLI TRA BERTOLUCCI, REEVES E GLI ALTRI

“Weinstein mi chiamò per Pulp Fiction. Non ci provò, se volete saperlo” È solo un aneddoto tra i tanti svelati dall’attrice in un’intervista a tutto campo con Valerio Cappelli sul ‘Corriere della Sera’. “Bertolucci è stato importante, mi impose al produttore Amedeo Pagani che per La domenica specialmente di Marco Tullio Giordana voleva Monica Bellucci. Gli mostrò il mio provino sul monologo finale, molto complesso e gli disse: non ci sono dubbi, la tua protagonista è Chiara”. Caselli è tra i protagonisti de L’isola degli idealisti di Elisabetta Sgarbi, in programma alla Festa del Cinema di Roma.

 

QUANTO PESA LA PRIMA DESIGNAZIONE ALL’OSCAR PER UN FILM?

“La candidatura stabilita dall’Italia non significa automaticamente rappresentare il nostro Paese nella cinquina finale, è necessario prima entrare nella temuta shortlist da cui l’Academy sceglierà poi i cinque finalisti per la Big Night”, ricorda Piera Detassis nella sua rubrica su ‘Elle’. “L’avventura inizia con la designazione, ma la campagna Oscar è un affare imponente, con impegno serrato da parte di distributori, produttori e autori tra un’infinità di party, incontri, viaggi, masterclass in coppia con testimoni eccellenti che sostengono la candidatura, lavoro di pierre e lobby, notevoli investimenti e, si spera, efficacia del distributore americano”.

 

BESTIARI, ERBARI, LAPIDARI, UN’OPERA “PROFONDAMENTE ILLUMINISTA”

“Un’enciclopedia visiva fatta di sguardi, che segue tre scelte basilari di osservazione: gli animali, le piante e il cemento. Un film saggio con una vena poetica non retorica nel Dna, di cui è protagonista il Tempo, l’Infinito che scorre, cui ciascuno può aggiungere una propria esperienza e la meraviglia depositata nel miracolo del cinema”: è un passo della recensione che sul ‘Corriere della Sera’ Maurizio Porro dedica al documentario in tre atti di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, fuori concorso a Venezia ’81 e oggi in sala con Luce Cinecittà.

 

DANTE SPINOTTI: DE NIRO, AL PACINO E IL CINEMA ITALIANO

“Ho fatto tre film con De Niro e altrettanti con Al Pacino: sono strepitosi, ma diversissimi. De Niro è silenzioso, concentrato; Pacino esplosivo, arrivava sul set e non capivi se stesse recitando o fosse semplicemente se stesso”: così il celebre direttore della fotografia, ospite delle Giornate del Cinema Muto, in un’intervista a Federico Pontiggia su ‘il Fatto Quotidiano’. “Gli italiani? Non sono così aggiornato, sono rimasto ai bravissimi e sodali Tornatore, il compianto Ermanno Olmi e Benigni, un campione e un essere umano fantastico. Mi è abbastanza piaciuto C’è ancora domani di Paola Cortellesi.

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10 Ottobre 2024

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