Zeffirelli cittadino onorario di Gubbio

La città di Gubbio ha conferito a Franco Zeffirelli la cittadinanza onoraria: la cerimonia si è tenuta stamattina presso la villa del maestro alla presenza del sindaco Filippo Mario Stirati


La città di Gubbio ha conferito a Franco Zeffirelli la cittadinanza onoraria: la cerimonia si è tenuta stamattina presso la villa del maestro alla presenza del sindaco Filippo Mario Stirati. Un riconoscimento che arriva a coronamento di una lunga carriera, che da quest’anno verrà “raccontata” anche da una Fondazione che sarà inaugurata a Firenze e che conterrà tutto il lavoro dell’artista. Zeffirelli, 93 anni compiuti da un mese, è diventato cittadino di Gubbio con una decisione votata all’unanimità nella seduta del Consiglio comunale il 10 dicembre scorso. Il sindaco si è fatto promotore dell’iniziativa e, insieme al presidente del Consiglio comunale Giuseppe Biancarelli, ha illustrato le motivazioni profonde che hanno portato a sancire un legame così forte tra Zeffirelli e Gubbio. “Con questo gesto ufficiale – ha detto il sindaco – vogliamo sancire i sentimenti di riconoscenza e affetto, i sensi di stima e ammirazione che ci uniscono a una figura artistica di primo piano a livello internazionale. Il regista trovò nelle architetture medievali, nelle storiche atmosfere delle vie e piazze, la giusta ambientazione per alcune scene memorabili, che hanno contribuito a rendere noti al mondo intero gli scorci più suggestivi, valorizzando l’immagine di Gubbio come la più bella città medievale. Né vanno dimenticate le positive ricadute sull’economia della città, con il proficuo impiego delle maestranze durante i periodi di lavorazione e con l’utilizzo di tante comparse e figuranti per le riprese. Nacquero così Romeo e Giulietta del 1968, con i famosi duelli di spade ambientati nel centro storico eugubino, dove si svolge anche il dialogo tra Mercuzio e Benvolio, e l’indimenticabile Fratello Sole, Sorella Luna, del 1972, una poetica rievocazione della vita di Francesco D’Assisi”.

“Gubbio è la città dove ho realizzato molte delle scene del mio Fratello Sole, Sorella Luna – ha spiegato Zeffirelli – la partecipazione delle autorità e degli eugubini durante tutte le riprese del mio film è stato un esempio di qualità e di stile che ha lasciato in me e in tutti i miei collaboratori un ricordo indelebile. Ci siamo trovati molto bene grazie ad una ottima accoglienza e disponibilità da parte di tutti”. 

“Ci vuole coraggio a dire male dell’Italia perché è una miniera di cose straordinarie”, ha aggiunto Zeffirelli. “E’ impossibile non apprezzare la temperatura culturale del nostro Paese e sentirla sangue del tuo sangue. Se sei disposto ad aprire il cuore, te lo riempie. Se non ce ne accorgiamo peggio per noi. La bellezza italiana è il midollo che ci entra dentro e che ci tiene insieme”. Soffermandosi poi su Firenze, Zeffirelli ha sottolineato che “noi fiorentini abbiamo l’abitudine di considerarci tra i migliori, il che può essere scambiato per una visione fascista. In realtà, è vero che siamo tra i migliori perché ci sono poche città che diano il senso dolcissimo del vivere e dove si trovi tutto il bene che si desidera incontrare nella vita”. Parlando di Roma, il maestro ha aggiunto che è “una città che ama insultare ed essere insultata, adora essere degradata a poco di buono”. Zeffirelli ha inoltre ricordato il suo recente incontro, in udienza privata, con Papa Francesco: “Il Papa è una persona carina, mi voleva conoscere. Mi ha mandato un messaggio dopo aver letto il libro su Francesco (‘Francesco. Fratello Sole, sorella luna’, ndr). Sono rimasto molto bene impressionato da Bergoglio che sta dando il via ad una grossa impresa”.

A chi gli chiedeva se il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, si fosse interessato alla sua Fondazione ha risposto che “se lo è, non me l’ha fatto sapere”. Il regista toscano ha dedicato un ultimo accenno al mondo del cinema ricordando che continua a vedere Gesù di Nazareth: ha un cast che ti fa andare fuori di testa ogni volta che vedi il film. Non parlo dei lavori degli altri, perché gli autori e i registi delle pellicole che non guardo potrebbero protestare. Ho sempre scelto attentamente i soggetti dei miei film per aprire le porte a dialoghi importanti”, ha concluso.

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16 Marzo 2016

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