“Quando avevo 7 anni il mio patrigno, Woody Allen, mi prese per mano, mi portò in una stanza, mi disse di stendermi e di giocare con il trenino di mio fratello. Poi abusò sessualmente di me, sussurrandomi che ero una brava ragazza, che era il nostro segreto, promettendomi che sarei andata con lui a Parigi e sarei stata una star nei suoi film”. Così Dylan Farrow, figlia di Mia, oggi 28enne, rompe il silenzio raccontando in una lettera aperta sul sito del New York Times la presunta violenza subita dal patrigno, il 78enne celebre regista e attore. Accuse che Woody Allen, attraverso un suo collaboratore, ha definito ”false e vergognose”. La missiva è stata ospitata da ‘On The Ground’, il blog di Nicholas Kristof, un cronista liberal schierato in prima linea a difesa degli abusi ai danni dei minori, amico di Mia Farrow, ma anche ammiratore del regista. “Ad Allen – precisa Kristof – va assicurato il diritto alla presunzione di innocenza, tanto più che non è mai stato inquisito da nessuna autorità giudiziaria”. Il cronista racconta però che Dylan, da anni in Florida sotto un altro nome, non sta molto bene: circa un anno fa le è stato diagnosticata una sindrome da stress post-trauma.
La giovane lancia un appello al mondo di Hollywood, in una sorta di disperata richiesta di solidarietà a un ambiente che, accusa, “ha preferito sempre accettare questa ambiguità”. In particolare si rivolge ai protagonisti di Blue Yasmine, l’ultima opera di Allen. “Chiedo a Cate Blanchett, a Alec Baldwin come si sarebbero comportati se a subire abusi sessuali fosse stato un loro figlio. Se fosse capitato a te, Emma Stone? O a te Scarlett Johansson?”, scrive citando altre stelle che hanno lavorato con il celebre patrigno. E quindi, l’affondo finale, molto significativo, diretto a una delle compagne di Allen : “E tu, Diane Keaton, tu che mi hai conosciuto quando ero ancora una bambina? Ti sei dimenticata di me?”. Un grido di dolore che allarga la polemica che va avanti da un po’ di tempo. Già un paio di settimane fa, infatti, il fratello di Dylan, Ronan, in occasione della vittoria di Allen del Golden Globe alla carriera, ribadì queste accuse di pedofilia twittando la sua indignazione: “Mi sono perso il tributo a Woody Allen: hanno messo prima o dopo Annie Hall la parte in cui una donna ha pubblicamente confermato che l’ha molestata quando aveva sette anni?”, facendo riferimento proprio alla sorellastra Dylan. Un’accusa sempre respinta dal regista ma che finì al centro della battaglia legale tra Allen e Mia Farrow dopo che lui l’aveva lasciata per mettersi assieme ad un altra figlia adottiva, Soon Yi Previn. Anche Mia del resto aveva twittato contro Woody durante la cerimonia dei Golden Globes, ma in forma più blanda: “E’ arrivata l’ora di prendere il gelato dal frigo e cambiare canale”. Questo mentre Diane Keaton, ex musa ed ex amante del regista, saliva sul palco per ritirare il premio. Un gesto che evidentemente, come si legge dalla lettera, ha riacutizzato il malessere della ragazza.
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