Un incontro informale alla Casa del Cinema di Roma per conoscersi, presentarsi, contarsi. E gettare le basi per imprimere anche al mondo dello spettacolo italiano “un’altra direzione culturale in un momento molto speciale per le donne”.
Fondata a Los Angeles nel 1977, la storica associazione Women in Film – oggi presente in 16 paesi – arriva anche in Italia. “Un anno fa ho cominciato a domandarmi se in Italia la WIF fosse già operativa – ha detto una delle fondatrici, Kissy Dugan – e con grande sorpresa ho scoperto che non c’era. Ma quando a ottobre il mondo dello spettacolo si è spaccato, e le donne si sono organizzate in un movimento, ho capito che era arrivato il momento di fare qualcosa”.
La Women in Film italiana (www.wiftmitalia.it), la cui attività sarà presentata durante la prossima Mostra di Venezia, si propone di collaborare con i movimenti e le associazioni delle lavoratrici dello spettacolo già esistenti sul territorio: “Siamo in contatto con la DeA, Donne e Audiovisivo, e con noi stasera ci sono alcune rappresentanti di Dissenso Comune. Crediamo nell’inclusione e nel coinvolgimento, vogliamo spazzare via il luogo comune secondo il quale le donne non saprebbero collaborare tra loro. Daremo il 100% del supporto alle lavoratrici, agendo a 360 gradi. È un momento speciale per noi, dobbiamo unire energie e talenti. E anche gli uomini, se vorranno, potranno dare il loro contributo”.
Le basi per la nascita della nuova associazione, seminate a Cannes “dove a tutte è sembrato evidente il potenziale internazionale del movimento”, partono in Italia su una base incoraggiante: un sold out alla Casa del Cinema, dove mercoledì 13 giugno si sono ritrovate più di un centinaio di lavoratrici del mondo dello spettacolo, tra registe, autrici, produttrici ma anche tante lavoratrici dei comparti tecnici.
"L'ipotesi è di non riconoscere più finanziamenti pubblici a quelle aziende che operano nel settore cinematografico o dello spettacolo in cui si verificano casi di molestie ai danni delle donne". Lo ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano al convegno "Prevenire la violenza di genere attraverso l'educazione: una questione culturale"
Netflix diffonde i dati su diversity e gender equality che rappresentano un fiore all'occhiello per la società impegnata sul fronte della formazione di nuovi talenti anche in Italia, in collaborazione con il David di Donatello
Capri Entertainment dà riscontro alla nota divulgata l'8 marzo dal legale: “Il film non è mai stato né promosso né distribuito come ‘la storia di Franca Viola’ e non c’è nessun elemento riconducibile alla vita personale della signora”
Il legale aveva diffidato dal fare riferimento alla vicenda reale, la produzione ha cambiato nomi e specifiche esplicite, ma “il riferimento al nome della signora Franca Viola è prepotentemente ripetuto nelle iniziative che promuovono il film”, sostiene lui