Woman: ritratto di duemila donne

E’ fuori concorso al Lido il film di Anastasia Mikova e Yann Arthus-Bertrand, progetto internazionale che dà voce a duemila donne di cinquanta paesi diversi


VENEZIA – E’ fuori concorso al Lido Woman di Anastasia Mikova e Yann Arthus-Bertrand, progetto internazionale che dà voce a duemila donne di cinquanta paesi diversi, che si mettono a nudo nelle interviste condotte dai registi. Nonostante la vastità del progetto, il film propone un ritratto intimo di coloro che costituiscono metà dell’umanità, e getta luce sulle ingiustizie subite dalle donne in tutto il mondo. Lo scopo principale del film sembra però voler essere quello di mostrare la forza interiore e la capacità delle donne di cambiare il mondo, malgrado le innumerevoli difficoltà che devono affrontare. Gli argomenti sono di diversa natura: la maternità, l’istruzione, il matrimonio o l’indipendenza economica, ma anche le mestruazioni e la sessualità. Gli spettatori scoprono così la voce delle donne, come non l’avevano mai sentita prima.

“E’ stato importante – dice Mikova – lavorare in tandem con un uomo e di una generazione diversa dalla mia. Volevamo che il film arrivasse agli uomini come alle donne. L’idea nasce dal precedente documentario che abbiamo fatto, Human, dove però mentre gli uomini non avevano mai problemi a mostrarsi di fronte alla macchina da presa le donne si sono dimostrate sempre un po’ più timide. Non volevamo perdere spontaneità, quindi non mandavamo delle domande preordinate. Avevamo dei collaboratori che presentavano il progetto, così quando arrivavamo a parlare con loro erano preparate. Abbiamo iniziato a lavorare due anni prima che esplodesse il movimento ‘metoo’, ma già qualcosa cominciava a muoversi e Yann, che ha un grande intuito, lo aveva fiutato”.

“Con tutte queste donne – dice Arthus-Bertrand – era importante stabilire un rapporto di fiducia. Molte di loro non avevano mai avuto esperienze cinematografiche. Abbiamo molti sponsor per questo film quindi non abbiamo bisogno di guadagnarci, lo facciamo per diffondere la voce delle donne nel mondo, vorremmo farlo uscire l’8 marzo e coi gli incassi supportare un’associazione che abbiamo costituito, che aiuterà le donne dell’ambiente a fare cinema”.

01 Settembre 2019

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