In occasione del 5° anniversario del pontificato di Papa Francesco, è stato diffuso il trailer (in inglese) del film di cui il pontefice è protagonista: Papa Francesco. Un uomo di parola (Pope Francis – A Man of his Word) del regista 3 volte candidato all’Oscar Wim Wenders. Scritto e diretto dal regista tedesco e co-prodotto dal Vaticano, insieme a Célestes Images, Vatican Media, Solares Fondazione delle Arti, PTS Art’s Factory, Neue Road Movies, Fondazione Solares Suisse e Decia Films, il docu-film, in uscita negli Stati Uniti il prossimo 18 maggio, è un dialogo a tu per tu col Papa su diversi temi di interesse mondiale.
Il regista, per il lancio del trailer, ha raccontato a Vatican News la sua esperienza accanto al pontefice, dicendo che “Nemmeno nei miei sogni più arditi avrei mai immaginato di girare un film su Papa Francesco”. Chiamato in Vaticano per discutere del film con Monsignor Dario Viganò, Wim Wenders dice di essersi subito reso conto che “un progetto di questo genere comportava una grandissima responsabilità; comunque, un compito totalmente diverso da qualsiasi film avessi girato fino ad allora”.
Un film che lo ha impegnato per due anni e alla fine, “risponde pienamente alle alte attese che vi avevo riposto – ha detto il regista – e cioè che avrebbe consentito a Papa Francesco di parlare direttamente a ciascuno spettatore e a ciascun ascoltatore di tutti gli argomenti e di tutte le preoccupazioni che sono importanti per lui, quasi in un faccia a faccia. L’intenzione era che non fosse un film su di lui, ma con lui”.
Sui dietro le quinte del set, Wenders ha detto: “Sono sempre rimasto molto colpito di come Papa Francesco fosse aperto a ogni domanda e di come abbia sempre risposto in maniera diretta e spontanea. E dopo ciascuna delle quattro lunghe sessioni (di colloquio), si è preso il tempo per stringere la mano a tutti, senza fare differenza tra il produttore, il direttore, l’elettricista o l’assistente.” Inoltre “Ogni volta che lasciava il set, l’ultima cosa che diceva era: ‘Pregate per me!’. E questo non era soltanto un modo per salutare: lo pensava veramente. Gli ho sentito chiedere la stessa cosa alla gente in tutto il mondo”.
“Avevo già la più alta considerazione per Papa Francesco prima ancora di conoscerlo, solo per averlo visto in televisione, aver letto i suoi discorsi o le sue encicliche” ha aggiunto poi il regista, con un augurio: “che mai perda il suo incrollabile coraggio”.
Il regista australiano, è noto per il suo debutto nel lungometraggio con il musical 'The Greatest Showman'
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