Week-end con il morto

Week end al cinema tra tombe e bare. Le prime le profana, con la sua innegabile grazia, la bella Louise Bourgoin, protagonista dell’avventuroso Adèle e l’enigma del faraone di Luc Besson, atipico cinefumetto che spazia dal grottesco all’horror senza negarsi una punta di eros.

In una bara seppellita sotto terra si ritrova invece, vivo, un disorientato Ryan Reynolds in Buried-Sepolto di Rodrigo Cortés, rivoluzionario esperimento dal sapore hitchcockiano che si ambienta interamente nell’angusta cassa da morto, in un crescendo di tensione di 94 minuti in cui il protagonista tenta di salvar le penne con il solo uso di un accendino e di un telefono cellulare.

Con il tema della morte ha a che fare anche il visionario Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti, di Apichatpong Weerasethakul, Palma d’oro a Cannes, in cui il protagonista, in fin di vita, incontra i fantasmi dei suoi cari che lo portano a riflettere sulle circostanze della sua esistenza.

Toni decisamente meno drastici nel cartoon Cattivissimo me, primo film d’animazione in 3D di Universal, in cui un affermato supercriminale si trova all’improvviso, con effetti comici, a dover gestire un inaspettato ruolo di neo-papà.

Chiude un trittico d’italiani: l’opera prima di Davide Sinibaldi, L’estate d’inverno, Il ragazzo che abitava in fondo al mare di Marco Santocchio (ancora sul tema della morte) e infine l’acclamato Gorbaciof di Stefano Incerti, con Toni Servillo nel ruolo di un contabile col vizio del gioco d’azzardo.