VENEZIA – “Non dimenticatelo, non dimenticatelo”: il regista russo Victor Kossakovsky ripe la frase commuovendosi fino alle lacrime al termine della presentazione alla stampa del film Aquarela, fuori concorso. L’appello è a non far cadere nell’oblio la vicenda di Oleg Sentsov, il 42enne regista ucraino che langue in una prigione in Siberia come ai tempi di Solgenitsin e dell’Arcipelago Gulag. Sentsov, per il quale sono stati fatti inutilmente appelli internazionali (dall’Onu, a organizzazioni per i diritti umani e esponenti del mondo della cultura e del cinema, al nostro Articolo 21) per chiedere la liberazione è detenuto da 1570 giorni e in sciopero della fame da 110, dopo aver trascorso in carcere già 4 anni dei 20 ai quali è stato condannato da un tribunale russo accusato di terrorismo in Crimea, la regione dove è nato. Il regista, noto per Gamer nel 2011, è un prigioniero politico, debilitato e in grave rischio senza cure, secondo Amnesty International in serio pericolo di vita.
Anec, Anem, Fice e Acec ribadiscono l’urgenza di stabilire, senza preclusioni, procedure di consultazione all’interno di tutta la filiera industriale e con Anica, APT, MiBAC e Regioni
Il regista di Perfetti Sconosciuti, giurato a Venezia 75, rilascia un'intervista a 'La Repubblica', specificando che "il film vincitore passerà anche al cinema", in merito alla protesta delle associazioni di categoria circa l'assegnazione del Leone d'oro a Roma di Cuaron, prodotto da Netflix
Terzo anno per il delegato generale della Settimana Internazionale della Critica, Giona A. Nazzaro, a cui abbiamo chiesto un bilancio di questa edizione. Tra protagonismo femminile sommerso e media poco attenti al cinema non mainstream. "Sic@Sic dà delle possibilità a giovani autori in tempo reale e spesso sono donne"
Definendo il film del messicano Alfonso Cuaron, vincitore del Leone d'oro, "molto bello", il quotidiano francese ricorda che un tale riconoscimento "farà storia"