Verdone: Maria Pia, una tifosa del nostro cinema

Chissà come avrebbe reagito Maria Pia Fusco se fosse stata presente all’omaggio affettuoso che tanta gente di cinema le ha riservato all’Italian Pavilion, a quasi un anno dalla scomparsa


VENEZIA. Chissà come avrebbe reagito Maria Pia Fusco se fosse stata presente all’omaggio affettuoso che tanta gente di cinema le ha riservato oggi all’Italian Pavilion, a quasi un anno dalla scomparsa della giornalista e sceneggiatrice. Forse avrebbe commentato con una battuta fulminante. Forse se ne sarebbe andata alle prime immagini di MPF. Ricordando Maria Pia Fusco, filmato realizzato dalla figlia Camilla che si compone di numerose testimonianze.
“È stato importante intraprendere questo viaggio fatto di incontri, parole, sguardi verso la persona, non soltanto la giornalista, che mia madre è stata – spiega Camilla Fusco – un genere in via di estinzione”.

Maestra di cerimonia, Alessandra Vitali, amica e collega di ‘Repubblica’, che presenta l’omaggio come il racconto del grande amore che molti hanno nutrito per Maria Pia. Per Carlo Verdone “una tifosa del cinema italiano, una persona corretta e garbata, la cui critica era basata sul buon senso”. A Mario Martone è sempre piaciuta “la  sua complicità e comprensione cinematografica, cioè metteva il regista a suo agio quando lei chiedeva del  delicato momento creativo”. Per Paolo Virzì “una grandissima penna, c’era qualcosa della collega, essendo stata sceneggiatrice”.

Tanti altri la ricordano, a cominciare dalla sua voce roca e le tante sigarette: registi come Ken Loach, Michele Placido, Giuliano Montaldo, Giovanni Albanese, Francesco Bruni, Ivano De Matteo, Giovanni Veronesi; attrici come Jasmine Trinca, Sabrina Ferilli, Piera Degli Esposti, Sabina Guzzanti; attori come Edoardo Leo, Claudio Amendola, Valerio Mastandrea, Pierfrancesco Favino.

All’Italian Pavilion il direttore Alberto Barbera nella lettera inviata sottolinea la competenza indiscutibile, l’atteggiamento senza pregiudizi, “una giornalista come ne esistono poche”. Giona A. Nazzaro, delegato generale SIC, in un messaggio la ricorda” persona ironica e saggia”. Giorgio Gosetti, delegato generale delle Giornate degli Autori, rifugge dagli eccessi encomiastici: “Aveva un caratteraccio, era felicemente faziosa, con lei ho litigato senza mai litigare”. Laura Delli Colli ricorda “il suo understatement, lo stare sempre un passo indietro”. Francesco Gallo dice di “aver condiviso insieme a lei tantissimi film, l’occasione per scoprire anche il suo lato coatto”. Alberto Crespi sottolinea che con la sua scomparsa e quelle di Gian Luigi Rondi e Aggeo Savioli, se ne è andata una generazione di critici e cronisti del cinema affermatisi quando esistevano solo i giornali. “Maria Pia ha comunque saputo lavorare accanto alle nuove tecnologie, occupandosi di cronaca e insieme di critica”.

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