Ogni mattina CinecittàNews vi presenta un panorama delle notizie con cui i media seguono il mondo dell’audiovisivo.
Alberto Crespi, su La Repubblica, racconta la storia dietro la creazione di Per un pugno di dollari di Sergio Leone, un film che segnò l’inizio del western all’italiana ispirandosi apertamente a La sfida del samurai di Akira Kurosawa. Crespi delinea una serie di aneddoti che evidenziano l’ingegno di Leone, come la riscrittura dei dialoghi in moviola dopo che il copione originale era andato perduto. “Leone ha inventato tutto in sala montaggio, una capacità unica che ha reso il film un capolavoro.” L’articolo svela anche le tensioni tra i produttori italiani e la Toho Film giapponese, con Leone che si è visto costretto a cedere i diritti per il mercato giapponese, una decisione che avrebbe rimpianto per anni.
In un’intervista con Claudia Catalli per La Stampa, Pietro Sermonti parla del ritorno sul set per la seconda stagione di Sono Lillo su Prime Video, una serie che gli permette di esplorare lati comici del suo personaggio, Sergio Locatelli. “Stare sul set con Lillo e Guzzanti è come giocare tutto il giorno, ed essere pure pagato,” scherza Sermonti, che riflette anche sulla situazione attuale del cinema italiano, criticando aspramente la nuova legge sul tax credit. L’attore sottolinea come queste riforme limitino la creatività dei piccoli produttori, ostacolando la nascita di nuove voci nel panorama cinematografico: “Si toglie la possibilità di far emergere artisti sconosciuti, selvaggi, con visioni originali.”
Giorgio Gosetti, sulle pagine de La Sicilia, celebra gli ottant’anni di Jacqueline Bisset, ripercorrendo la carriera di questa attrice britannica che ha segnato il cinema d’autore, lavorando con registi come François Truffaut, Luigi Comencini e John Huston. Bisset è ricordata per i suoi ruoli iconici, dalle immagini subacquee di Abissi al personaggio sofisticato in La donna della domenica accanto a Marcello Mastroianni. Definita una “donna capace di far girare la testa”, l’attrice ha saputo mantenere un’aura di eleganza e discrezione, evitando gli eccessi della fama. “Non si è mai piegata agli stereotipi di Hollywood,” scrive Gosetti, “conservando un fascino che trascende il tempo e le mode.”
Ilaria Ravarino, su Il Messaggero, intervista Paolo Calabresi, che rivela l’intenzione di proseguire con una nuova stagione di Boris, dipendente però dalla decisione di Disney. Calabresi ricorda l’enorme impatto culturale della serie, definendola “una satira intramontabile del mondo televisivo italiano.” L’attore esprime il desiderio di continuare a esplorare i personaggi di Boris, convinto che la serie abbia ancora molto da dire: “Se ne parla, da parte nostra c’è tutta la volontà di proseguire. Vediamo se Disney avrà la forza e la capacità di rimettere in piedi la baracca.”
Emilia Costantini del Corriere della Sera intervista Manuela Arcuri, che torna al cinema con un ruolo inaspettato nel film Tradita, diretto da Gabriele Altobelli. In questa nuova avventura, l’attrice romana interpreta Pazienza Mantovani, un’avvocata forte e combattiva che indaga su una serie di omicidi in un prestigioso studio legale. “Per la prima volta interpreto un thriller, un cambiamento che mi stimola molto,” racconta la Arcuri, riflettendo anche sulla sua carriera iniziata come modella. L’intervista tocca anche il suo legame con Gabriel Garko, definito “una relazione vera, ma durata poco,” e il suo desiderio di continuare a crescere artisticamente, sfidando i cliché del mondo dello spettacolo.
Bruna Magi, su Libero Quotidiano, esplora le eccentricità di grandi menti creative nel suo commento al libro Il pericolo di essere sana di mente di Rosa Montero. Il saggio racconta come la creatività sia spesso legata a comportamenti stravaganti e a una mente in costante movimento. “La genialità esplode nel cervello quando meno te l’aspetti,” scrive Montero, citata da Magi, che descrive le abitudini fuori dal comune di figure come Kafka, che faceva ginnastica nudo davanti alla finestra, e Hitchcock, che aveva una fobia per le uova. Il libro invita a riflettere sul confine tra normalità e genialità, celebrando le stranezze come parte essenziale del processo creativo.
Il Corriere della Sera riporta che HBO e Heritage Auctions di Dallas hanno messo all’asta oltre 2.000 costumi e oggetti di scena della serie Il Trono di Spade, cinque anni dopo la sua conclusione. Tra i pezzi all’asta, ci sono oggetti simbolo della serie, come la spada di Jon Snow e l’abito di Daenerys Targaryen, che permettono ai fan di rivivere l’atmosfera del mondo creato da George R.R. Martin. L’iniziativa è un omaggio a una delle serie più influenti degli ultimi anni e un’opportunità unica per i collezionisti.
Paola Cortellesi: "In nome di Giulia, basta. È fondamentale educare all'affettività", Paolo Sorrentino annuncia il nuovo film con Toni Servillo La grazia, Sean Penn contro l'Academy, Diana Karenne. La donna che visse sette volte, il nuovo romanzo di Melania Mazzucco
Nella rassegna stampa di oggi l'intervista a Lily-Rose Depp, protagonista di Nosferatu, al nuovo Zorro Jean Dujardin e al regista palestinese Rashid Masharawi
Tra le pagine dei giornali oggi una rocambolesca lite tra Vanzina e Eastwood per un parcheggio, l'accusa di Variety contro la serializzazione a Hollywood, un'intervista a Paola Minaccioni e il doc di Giovanna Gagliardo su Cesare Pavese
Salvatores: "Fellini mi incoraggiò tra i corridoi di Cinecittà", Filippo Ulivieri presenta il suo libro "Sulla Luna con Stanley Kubrick". L'intervista a Johnny Deep