VECCHIE


“L’unico rammarico rispetto al film è che non sta in una sezione competitiva, le due attrici meriterebbero un premio”, dice Daniele Segre del suo Vecchie. E il pubblico del Lido gli ha dato ragione dedicando a Maria Grazia Grassini e Barbara Valmorin, grandi interpreti del teatro di Leo De Berardinis, Eduardo De Filippo, Luca Ronconi, Carlo Cecchi e Carmelo Bene, l’applauso più caldo fino ad ora tributato nella sezione Nuovi Territori.
“Abbiamo girato timorose del riscontro con il pubblico ma con grande semplicità. Con in mano solo l’idea di base e quasi nessun testo, abbiamo cominciato a chiaccherare di fronte alla macchina da presa. Poi Daniele ha scelto il materiale. La complicità tra me e Barbara è nata 30 anni fa sul palcoscenico dell’Orlando Furioso di Luca Ronconi e molto di quello che raccontiamo nel film viene dai nostri ricordi comuni. Tutto si gioca sull’ambiguità tra vissuto e invenzione. Segre ha avuto una grande sensibilità nel capire che poteva fare Vecchie solo con noi, con la nostra amicizia e solidarietà tra donne oltre che attrici. E’ stata un’esperienza meravigliosa, adrenalinica e stimolante.” dice Maria Grazia Grassini.
Svela il segreto di una straordinaria performance attoriale che per 81 minuti le vede riprese a inquadratura fissa, in un bianco e nero calibrato dal direttore della fotografia Paolo Ferrari.
Sono due amiche, Agata e Letizia, splendide 60enni in camicia da notte, che passano insieme l’ennesima vacanza al mare. Non escono mai di casa ma si esibiscono in un chiacchericcio ininterrotto in cui scorrono drammatici ricordi del fascismo e delle vacanze in Sardegna, riflessioni sulla morte e i coetanei “rincoglioniti e integrati”, piccoli conflitti e lagnanze sulla decadenza dei corpi, gioiose risate in onore di amanti passati.
Segre, che parla di “una scommessa riuscita alla faccia della logica imperante del montaggio frenetico”, ha giocato “su due personaggi molto diversi: l’animalesca Agata di fronte a una più classica Letizia”. Barbara Valmorin conferma: “E’ vero, io sono proprio un animale selvatico. Anche nella vita”.
Le due interpreti, che tra i giovani attori italiani amano Luigi Lo Cascio, hanno scritto insieme a Segre una sceneggiatura che porteranno in teatro a gennaio. “Ma il testo potrebbe variare ogni sera a seconda del nostro umore. Una condizione necessaria per non cadere nella routine”, afferma Barbara Valmorin, scoperta nel 1961 da Luchino Visconti nello spettacolo Peccato che sia una canaglia e già attrice di Segre in Manila Paloma Bianca a Venezia nel 1992.
Per la sua compagna è invece la prima volta al Lido: “Una bella soddisfazione arrivare alla Mostra di solito frequentata da attrici giovani e sulla cresta dell’onda. E’ un’emozione e una conferma che la vita può sempre riservare delle sorprese”.
Entrambe sono disponibili a nuove proposte cinematografiche: “Ma solo se mi offriranno ruoli da giovane”, sorride Valmorin mentre la Grassini, che si emoziona a parlare di Carmelo Bene, precisa: “Fino ad ora sono stata poco valorizzata sul grande schermo, forse perchè non amo la mondanità, faccio una vita appartata e mi sono sempre concessa il lusso di scegliere la qualità. Ma sono pronta ad accettare proposte purchè di alto livello.
Il film, prodotto dalla Pablo di Gianluca Arcopinto, dovrebbe uscire in sala a ottobre.

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05 Settembre 2002

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