Non si spegne la speciale passione dimostrata quest’anno dal Canada per il cinema italiano. Sono ben cinque i film made in Italy scelti per il Festival internazionale di Vancouver (guarda il sito ufficiale), che si apre oggi, 27 settembre, per concludersi il 12 ottobre, in perfetta coincidenza con il New York Film Festival. Vancouver completa così la lunga vetrina-maratona cinematografica canadese, aperta lo scorso agosto dal Festival di Montreal e passata successivamente a Toronto. Senza contare il Calgary Film Fest (vedi al sito, attualmente in corso, dove il 26 settembre è stato presentato Almost America, il tv-movie dei fratelli Frazzi girato lo scorso anno proprio a Calgary e a Edmonton, trasmesso in aprile da Raiuno e proposto anche sugli schermi canadesi in questi giorni da Rai International.
A Vancouver si parte da Tutta la conoscenza del mondo di Eros Puglielli, per proseguire con La lingua del santo di Carlo Mazzacurati, Images d¹Orient - Turismo vandalo di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, Nella terra dei Mujaheddin di Alberto Vendemmiati e Fabrizio Lazzaretti, coprodotto con l¹Afghanistan, Le parole di mio padre di Francesca Comencini, con Chiara Mastroianni.
Un programma molto ricco, quello della 20ma edizione del Festival che si svolge nella capitale del British Columbia, lo stato canadese che si affaccia sul Pacifico: 78 cortometraggi e 217 film, di cui 23 anteprime internazionali, 47 nordamericane, 20 canadesi e 21 anglo-canadesi. Sono attese circa 135.000 persone, che potranno scegliere tra 440 proiezioni dei 320 film complessivi provenienti da 50 diversi paesi. Tra questi, la proiezione nell'”Anniversary gala” di Mulholland drive di David Lynch.
Il tema portante rimane “Stesso pianeta, mondi diversi”, mentre l¹obiettivo come spiega il direttore Alan Franey – «è quello di incoraggiare la comprensione di altre culture attraverso l’arte del cinema, promuovere la stessa arte del cinema, facilitare l¹incontro in British Colombia tra addetti ai lavori provenienti da tutto il mondo e anche stimolare l’industria cinematografica della regione».
Il festival propone inoltre la più ampia presentazione di film canadesi del mondo, 35 film più 59 cortometraggi, tra cui due classici realizzati proprio a Vancouver, The education of Phyllistine (1964) di Philip Keatley e Skid row (1956) di Allan King.
Tra i film provenienti dall’Argentina – paese scelto in particolare per aver generato in anni recenti una nuova ondata di film realisti – Bonanza di Ulises Rosell, con musiche di Manu Chao.
Il festival di Vancouver ha anche una sezione competitiva. Per il decimo anno consecutivo è previsto un riconoscimento al miglior film documentario, assegnato da una giuria composta tra gli altri dal critico del “Boston Phoenix” Gerald Peary e da Diane Weyermann, direttrice del Programma internazionale del Sundance Institute. Mentre Telefilm Canada assegnerà altri due premi, uno al miglior regista esordiente di film western canadesi e uno al miglior regista emergente di western canadesi di medio o cortometraggi.
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