Valore Cultura, tax credit a 90 mln

E' quanto prevede il decreto Valore Cultura. Le dichiarazioni di Enrico Letta e Massimo Bray. I dettagli del decreto


90 milioni di euro per il tax credit, come auspicato dagli operatori del cinema. E’ quanto prevede il decreto Valore Cultura presentato oggi a Palazzo Chigi dopo l’approvazione in Cdm. Sarà inoltre introdotto un tax credit pari a 5 milioni di euro sulla musica, ispirato a quello sul cinema, per far fronte alla crisi del mercato musicale e promuovere giovani artisti e compositori emergenti. Ne beneficeranno opere prime e opere seconde, senza distinzioni di genere. Gli enti culturali vigilati dal MiBAC e i teatri stabili pubblici non dovranno più effettuare tagli orizzontali sulle spese relative a pubblicità e tournée come previsto dalla spending review. I fondi per lo spettacolo non saranno più assegnati a pioggia sui diritti acquisiti ma saranno distribuiti in relazione alle attività svolte e rendicontate. Ai fini della trasparenza sarà poi prevista un’anagrafe degli incarichi amministrativi ed artistici degli enti di spettacolo. Il decreto prevede inoltre che il ministro possa nominare gli organismi collegiali necessari per decidere l’utilizzo delle risorse del ministero dei Beni Culturali.

“Siamo convinti che nel cinema  ci sia una parte importante del  patrimonio e della memoria del nostro Paese e per questo abbiamo garantito l’intera cifra per il tax credit in modo da stabilizzarlo nei prossimi anni”, ha spiegato il ministro per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, Massimo Bray, nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. Pochi istanti prima era stato il premier, Enrico Letta, a illustrare la novità e a sottolineare l’importanza del provvedimento, “poiché dobbiamo far sì che il Paese continui a attrarre produzioni cinematografiche”. Con questo decreto viene dato “un segnale fortissimo al Paese di inversione di tendenza assolutamente profondo, forte e unico, segno di una strategia di lungo periodo. La cultura è la bandiera principale del nostro Governo”, ha aggiunto il premier.

Ancora sui dettagli del decreto. Per quanto riguarda le donazioni dei privati, che potranno essere effettuate, fino a 5.000 euro senza oneri amministrativi a carico del privato e con piena pubblicità delle donazioni ricevute e del loro impiego, Letta ha detto “di aver legato il provvedimento alla discussione che ho avuto in Parlamento su quei temi. Voglio dire che la discussione sulla conversione in legge di questo decreto può essere l’occasione per affrontare un discorso sugli interventi dei privati nel campo della cultura”. E ancora: “Vogliamo dare un messaggio forte che riguarda i giovani e la cultura. Nel decreto, infatti, è inserita una misura che prevede un tirocinio per 500 giovani: “Un’opportunità di lavoro per un periodo determinato di tempo sullo sviluppo della digitalizzazione e della catalogazione del patrimonio culturale del Paese”. Per facilitare l’accesso e la fruizione del patrimonio culturale da parte del pubblico, il Ministero dei Beni Culturali attuerà infatti un programma straordinario di inventariazione e digitalizzazione. Per questo, saranno selezionati 500 laureati under 35 ai quali sarà data la possibilità di accedere a un tirocinio di 12 mesi. Il progetto pilota partirà nelle regioni Puglia, Campania, Calabria e Sicilia, con i primi 100 ragazzi. 

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02 Agosto 2013

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