Arriva in sala il 22 marzo, distribuito da Cinema, The Florida Project di Sean Baker, stimato regista di Tangerine, con il titolo italiano Un sogno chiamato Florida.
Il film ha appena avuto il riconoscimento di una nomination ai Golden Globe per l’interpretazione di Willem Dafoe, come attore non protagonista, e la piccola protagonista Brooklyn Prince è considerata l’attrice rivelazione dell’anno, al 1° posto della classifica di “Indiewire” sulle migliori performance femminili del 2017.
Presentato alla Quinzaine des Réalisateurs, il film ha iniziato un lungo percorso di festival che lo ha portato da Toronto a New York, da San Sebastian a Londra, fino a Torino, dove è stato il film di chiusura nella rassegna Festa Mobile. Inoltre ha ricevuto numerosi riconoscimenti e diverse nomination ai British Independent Film Awards, agli Spirit Awards ai Gotham e Satellite Awards ed è stato decretato film dell’anno all’American Film Institute Awards, ha vinto il Toronto Film Critics Associations, il Los Angeles Film Critics Association, il New York Film Critics Circle Awards e il San Francisco Film Critics.
Il film, co-sceneggiato e montato dal regista, racconta la storia di una vivace bambina di sei anni e del suo gruppo di amici le cui vacanze estive si riempiono della sorpresa, dello spirito di possibilità e del senso di avventura tipici dell’infanzia, mentre gli adulti intorno a loro attraversano tempi difficili.
Moonee, Scooty e Jancey hanno sei anni e riescono a trasformare una realtà fatta di fast food, trash televisivo e quotidiana miseria in un’avventura.
Moonee è una piccola peste e la sua giovane mamma Halley si muove lungo il confine tra la legalità e il crimine e l’unico che cerca di tenere insieme le cose è Bobby (Willem Dafoe), il manager del Magic Castel Hotel dove vivono Moonee e Scooty. Ambientato a Orlando, in Florida, la capitale americana delle vacanze, costellata di parchi tematici, spettacoli e resort,
nel quale accorrono, ogni anno, milioni di turisti da tutto il mondo, il film mostra che a pochi passi di distanza c’è un mondo diverso dalla favola disneyana in cui ragazze madri e figli piccoli cercano di cavarsela, tra bravate goliardiche, droghe e sesso facile.
Un mondo a parte quello delle case popolari (the house project), nascoste dietro alla vetrina del parco divertimenti che attira i turisti, in cui i padri sono assenti, la miseria morale si aggiunge a quella materiale e i bambini sono gli unici a cercare di ricavarsi un varco nella facciata da favola di casa loro, combinandone di tutti i colori.
Il film di Natale con protagonista femminile Isabella Ferrari, e i due ruoli esilaranti di Paolo Calabresi e Marco Marzocca: una storia diretta da Eros Puglielli, che ha tenuto come riferimento anche la Commedia all’italiana; dal 23 dicembre al cinema con Medusa
30 anni dopo, era infatti il 1994 quando usciva la storia di Forrest e Jenny, Robert Zemeckis riunisce la coppia di attori, scegliendo un’unità di luogo, un’architettura fisica ed emotiva, quale specchio dell’esistenza; sorprendente il de-aging dei protagonisti
Il film diretto da Barry Jenkins racconta la storia di come il cucciolo di leone, non di sangue reale e poi orfano, sia diventato Mufasa: Il Re Leone. Per il doppiaggio, anche Elodie. Prodotto con tecniche live-action e immagini fotorealistiche generate al computer, il titolo esce al cinema dal 19 dicembre
Dove osano le cicogne, regia di Fausto Brizzi, nasce da un soggetto del comico: nel nome della tradizione della Commedia all’italiana, lo spunto è quello della maternità surrogata, per raccontare un più ampio concetto di “famiglia” possibile; in sala dal 1 gennaio 2025