VENEZIA – Un aumento del 2% dei biglietti venduti, +8% di vendite online e 3.058 giornalisti accreditati. Alla settima giornata di Mostra, il bilancio è positivo. Ma per il presidente della Biennale Paolo Baratta – che ha invitato a pranzo i cronisti com’è tradizione – l’attenzione resta sul tema delle strutture. Prosegue il progetto di restauro dell’esistente (ora toccherà alla Sala Darsena e alla Volpi), mentre dove ora c’è l’enorme distesa di sacchetti bianchi (il cosiddetto “buco”) potrebbero sorgere due nuove sale di medie dimensioni e varie salette per l’Industry Office. Difficile però stabilire i tempi.”Io devo presentare i progetti, che li realizzi io o qualcun altro”. Quanto all’incremento di presenze, nonostante le ristrettezze economiche, Baratta ipotizza “forse le persone sono portate a riconsiderare i propri consumi proprio dalla crisi”. E sul rinnovo del suo incarico non si pronuncia: “Lavoro fino all’ultimo giorno come se fossi eterno”. Mentre Marco Müller si dichiara ansioso di tornare a fare il suo mestiere dopo otto anni di Mostra. Ma quale mestiere? Quello di produttore? Chissà. C’è chi già lo vede in sella a un altro festival, magari Roma. “Andrò più lontano”, assicura lui. Però, sotto sotto, già pensa alla selezione dell’anno prossimo. “Con lo spostamento delle date di Cannes in avanti, i film più importanti si vedranno necessariamente a fine luglio”.
Mancano tre giorni e mezzo al verdetto, che resterà segretissimo fino all’ultimo. “Darren Aronofsky – racconta Müller – ha buttato fuori dalle riunioni di giuria anche le segretarie perché non vuole che già il venerdì sera si sappia chi è il Leone d’oro, come accadde a lui quando vinse per The Wrestler. Un commento anche sulla pessima accoglienza riservata alla proiezione mattutina di Quando la notte. “Ne ho parlato con Tozzi, il produttore del film, che ipotizza la presenza di un gruppetto andato apposta lì a fischiare… Verificheremo. Del resto anche Philippe Garrel è stato fischiato”. Ma è vero che il ministro Galan si aspetta un Leone d’oro italiano? “Vincerà il film migliore”, replica laconico. Magari il film sorpresa, People mountain people sea, che arriva da Hong Kong per tortuosi percorsi e narra la storia di un uomo che dà la caccia all’assassino di suo fratello. Infine sul fermo di Mojtaba Mirtahmasb, bloccato all’aeroporto di Teheran mentre stava per partire per Venezia. “Sabato protesteremo con forza, come abbiamo sempre fatto in questi casi”.
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La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
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