Il 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, arriva in sala con Wanted Cinema I racconti di Parvana – The Breadwinner. Il film di animazione, prodotto da Angelina Jolie e diretto da Nora Twomey, ha vinto il premio della giuria e del pubblico, oltre a un riconoscimento alla migliore musica originale alla 42/ma edizione dell’International Animation Festival di Annecy.
Gioiello d’animazione – visto ad Alice nella città due anni fa – è ambientato nella Kabul devastata dalla dittatura dei Talebani. Tratto dall’omonimo bestseller di Deborah Ellis (in Italia è intitolato “Sotto il burqa” e lo pubblica la Bur), con tocco delicato ma senza fare sconti alla cecità dell’oppressione delle donne in Afghanistan, racconta la coraggiosa esperienza di una ragazzina di undici anni costretta a travestirsi da ragazzo per dare sostentamento alla madre e alla sorella. Dopo che il padre, peraltro invalido per le ferite di guerra, è stato ingiustamente incarcerato, le donne, che non possono uscire di casa se non accompagnate da un uomo, non sanno come andare avanti. Impossibile persino fare la spesa al mercato o andare al pozzo a prendere un secchio d’acqua. E’ la piccola Parvana, educata dal padre che le ha insegnato non solo a leggere e scrivere ma soprattutto ad ascoltare e raccontare storie (che contengono la Storia del suo travagliato Paese e rappresentano una linea narrativa parallela del film), ad avere l’idea di tagliarsi i capelli e fingersi un ragazzo per potersi “guadagnare il pane”, come dice il titolo.
Una storia di dignità femminile in versione animazione che ricorda, per certi versi, Persepolis di Marjane Satrapi. The Breadwinner, coproduzione tra Irlanda, Canada e Lussemburgo, è prodotto da Cartoon Saloon, una piccola società irlandese ammirata per i due lungometraggi del suo fondatore, Tomm Moore: The Secret of Kells (2009) e La canzone del mare (2014). La regia di questo cartone per giovanissimi che piacerà anche agli adulti è affidata a una donna, Nora Twomey, co-fondatrice di Cartoon Saloon, mentre la sceneggiatrice è Anita Doron. Alla diva americana, nota per il suo impegno umanitario, il compito di garantire l’interesse della platea internazionale. “Ho letto e studiato il folklore afgano, la poesia, la mitologia, l’arte, la musica, la cucina, la filosofia e tutto ciò su cui riuscivo a mettere le mani – racconta la regista – perché gli spettatori comprendano una storia così complessa e sconvolgente, era necessario presentarne il passato”.
Il romanzo da cui è tratto fa parte di una trilogia basata sul lavoro di ricerca della scrittrice Deborah Ellis che ha usato una serie di interviste fatte a donne afgane rifugiate in Pakistan per garantire la fedeltà e il realismo della vicenda accanto all’aspetto fiabesco.
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