VENEZIA. Ai Granai dell’isola della Giudecca l’attrice Uma Thurman, accompagnata dalla figlia, è stata ospite d’eccezione della mostra fotografica “Backstage at Cinecittà” che, dopo l’inaugurazione all’ultimo Festival di Cannes, è arrivata a Venezia.
“L’evento è il risultato di un accordo di partnership tra Chopard, marchio di eccellenza mondiale dell’orologeria e della gioielleria, Luce Cinecittà e Cinecittà Studios, e qui a Venezia anche Vanity Fair. La mostra, prevista come un’esposizione itinerante, prossima tappa New York – ha spiegato Rodrigo Cipriani Foresio, presidente di Luce Cinecittà – si compone di circa 30 memorabili scatti di celebrity a Cinecittà che richiamano l’immaginario e il mito degli studios. L’esposizione è preludio di un importante intervento di restauro della facciata d’ingresso di Cinecittà che, nei prossimi mesi, riprenderà l’aspetto originario del 1937, quando la città del cinema venne inaugurata”.
Caroline Scheufele, copresidente di Chopard, ha ricordato come il coinvolgimento del marchio nella mostra tragga origine dal profondo amore per l’arte e la cultura italiane, in particolare il cinema che proprio a Cinecittà ha conosciuto stagioni di splendore.
“Backstage at Cinecittà” è composta da immagini dell’Archivio Storico Luce, in particolare volti famosi e popolari di attrici, attori, registi, immortalati nei set costruiti negli storici stabilimenti, negli anni ’50 e ’60. Si tratta di istanti rubati o ritratti in posa, colti fuori dal set o nel bel mezzo delle riprese negli storici stabilimenti di via Tuscolana, dove sono stati girati quasi tremila film, di cui una cinquantina hanno ottenuto l’Oscar.
Tra gli intervenuti all’inaugurazione della mostra: Roberto Cicutto, AD di Luce Cinecittà, Luigi Abete e Giuseppe Basso, rispettivamente presidente e direttore generale di Cinecittà Studios, Luca Dini, direttore di ‘Vanity Fair’ Italia, Lorenzo Sassoli De Bianchi, presidente Upa, Piero Maccarinelli, regista teatrale, le attrici Maria Grazia Cucinotta ed Eliana Miglio, Paola Lucisano, produttrice e Italo Moscati, giornalista e storico del cinema.
"Una pellicola schietta e a tratti brutale - si legge nella motivazione - che proietta lo spettatore in un dramma spesso ignorato: quello dei bambini soldato, derubati della propria infanzia e umanità"
"Non è assolutamente un mio pensiero che non ci si possa permettere in Italia due grandi Festival Internazionali come quelli di Venezia e di Roma. Anzi credo proprio che la moltiplicazione porti a un arricchimento. Ma è chiaro che una riflessione sulla valorizzazione e sulla diversa caratterizzazione degli appuntamenti cinematografici internazionali in Italia sia doverosa. È necessario fare sistema ed esprimere quali sono le necessità di settore al fine di valorizzare il cinema a livello internazionale"
“Non possiamo permetterci di far morire Venezia. E mi chiedo se possiamo davvero permetterci due grandi festival internazionali in Italia. Non ce l’ho con il Festival di Roma, a cui auguro ogni bene, ma una riflessione è d’obbligo”. Francesca Cima lancia la provocazione. L’occasione è il tradizionale dibattito organizzato dal Sncci alla Casa del Cinema. A metà strada tra la 71° Mostra, che si è conclusa da poche settimane, e il 9° Festival di Roma, che proprio lunedì prossimo annuncerà il suo programma all'Auditorium, gli addetti ai lavori lasciano trapelare un certo pessimismo. Stemperato solo dalla indubbia soddisfazione degli autori, da Francesco Munzi e Saverio Costanzo a Ivano De Matteo, che al Lido hanno trovato un ottimo trampolino
Una precisazione di Francesca Cima
I due registi tra i protagonisti della 71a Mostra che prenderanno parte al dibattito organizzato dai critici alla Casa del Cinema il 25 settembre