Il Ministero della Cultura ricorda Massimo Troisi a 70 anni dalla nascita postando alcuni video forniti da Archivio Luce con interviste e spezzoni di film dell’artista sui propri canali social. Vedi il link
“Massimo Troisi, il comico dei sentimenti”, avrebbe compiuto oggi 70 anni – si legge nei post -. La sua comicità gentile, la sua gestualità narrante, il suo cinema di tormenti seri e semiseri non hanno però mai abbandonato l’immaginario collettivo e rimangono ancora oggi un vero e proprio patrimonio emotivo nazionale”.
Tantissimi gli eventi in giro per l’Italia per ricordare il “Pulcinella senza maschera” dello spettacolo italiano, tra cui l’uscita di Laggiù qualcuno mi ama di Mario Martone presentato al 73º Festival di Berlino.
Centinaia di persone si sono raccolte in Piazza Trieste e Trento, a Napoli, per festeggiarlo. Per l’occasione è stato distribuito gratuitamente un dolce realizzato dallo storico bar Gambrinus dal nome Abbraccio. E i presenti si sono materialmente abbracciati per ricordare l’artista. “Gli piaceva abbracciare le persone. Aveva bisogno del calore umano”, ha detto Alfredo Cozzolino, vecchio amico di Troisi.
A San Giorgio a Cremano, città d’origine di Troisi, l’amministrazione comunale ha lasciato un ricordo al cimitero. “Vogliamo testimoniare che Troisi non era solo di San Giorgio a Cremano o di Napoli, era di tutto il mondo. Troisi è un modo di essere, una persona che era non solo un grande artista, ma un grande uomo, un punto di riferimento morale, etico e culturale”, ha affermato il sindaco Giorgio Zinno.
“Grazie di tutto, guagliò…Ovunque tu sia, sii felice!”, ha scritto Rosaria Troisi, sul ‘Corriere del Mezzogiorno’. “È difficile non cedere al rimpianto – scrive Rosaria – per la perdita di un artista, perché egli irrimediabilmente trascina con sé la raffinatezza e lo stile del suo mestiere. Gli attori, poi, disvelano ogni cosa privilegiando il motivo umano prima che professionale. Questa considerazione rispecchia molto del vissuto di mio fratello”.
Parlando del Troisi ‘privato’ Rosalia scrive che “è risaputo che Massimo ha avuto un percorso scolastico a dir poco complicato che insieme ai capricci del suo cuore non prometteva nulla di buono. In famiglia, l’atmosfera non era serena: la malattia comportava responsabilità e preoccupazioni; mamma, poi, era afflitta da un pensiero triste: che quel figlio nel tempo, crescendo, avesse potuto disaffezionarsi alla vita, disprezzare la vita. Non è andata così. Questo ulteriore male ci è stato risparmiato! Quel figlio non si è arreso. Quel figlio la vita l’ha amata, rispettata, accarezzata: ha strizzato l’occhio alle passioni, agli amori, ai valori”. E “a proposito di sentimenti, proviamo a ricordare Il Postino, l’ultima fatica di Massimo: non dico lavoro, proprio fatica. Proviamo a ripensare all’appagata ‘contentezza spirituale’, di cui egli stesso, per scelta, si è nutrito fino all’ultimo giorno di vita. Un potente lascito che, attraverso gli occhi innamorati e lo sguardo sognante di un postino, ha arricchito cultura e arte consegnando un indiscusso, indimenticabile poeta alla storia del Cinema. L’affascinante maestria del narratore, ancora oggi, avvolge e coinvolge le nuove generazioni, lasciando tra noi l’amata presenza-assenza di un protagonista vero per consenso e seguito”.
Sarà dedicata a lui la spiaggia di Bacoli, alle porte di Napoli, resa famosa per il bacio dell’attore con Giuliana De Sio in Ricomincio da tre. Ad annunciarlo è il sindaco Josi Gerardo Della Ragione, con un post su Facebook.
La mini serie debuttava il 19 dicembre 1964, in prima serata su Rai Uno: Lina Wertmüller firma la regia delle 8 puntate in bianco e nero, dall’originale letterario di Vamba. Il progetto per il piccolo schermo vanta costumi di Piero Tosi, e musiche di Luis Bacalov e Nino Rota
Il capolavoro con Gene Wilder è uscito il 15 dicembre 1974: mezzo secolo di follia e divertimento targato Mel Brooks
Il 14 dicembre 1984 usciva nelle sale un film destinato, molto tempo dopo, a diventare cult
Il 10 dicembre 1954 esplode il mito popolare di Alberto Sordi, l’Albertone nazionale. È la sera della prima di Un americano a Roma