Liliana Cavani, Paolo Sorrentino, Alice Rohrwacher, Enrico Vanzina, Pilar Fogliati, Riccardo Milani, Anna Foglietta, Italo Moscati, Vanessa Scalera, Vincenzo Mollica, Paolo Del Brocco, Nicola Giuliano, Francesco De Gregori, David Grieco, Roberto Anile e il direttore di Rai Radio 3 Andrea Montanari. Nonostante il traffico della capitale in tilt per la pioggia e la partita di coppa, gli ospiti che eroicamente riescono ad arrivare nella storica Sala A di via Asiago per festeggiare il compleanno di Hollywood Party sono davvero tantissimi. Ma le vere star sono loro: tutti i conduttori che da trent’anni danno vita a “la più grande trasmissione della radio dai tempi di Marconi”, infatti, stasera hanno un volto, anche per chi, tra i cineasti o i giornalisti presenti, conosce benissimo una ad una le loro voci semplicemente perché li ha sempre ascoltati o ha parlato con loro in collegamento. È anche questa la magia della radio, ed è questo a far di loro i veri protagonisti dell’imperdibile serata (il podcadst della puntata speciale è disponibile a questo link).
“Pensate, da questo studio è stata annunciata la fine della seconda guerra mondiale e oggi si festeggia Hollywood Party!” È un radioso Steve Della Casa ad aprire le danze, dopo aver salutato, tra gli altri presenti in sala, anche l’ex direttore di Radio 3 Marino Sinibaldi. Ma sul palco salgono immediatamente anche i colleghi Dario Zonta, Roberto Silvestri, Alessandro Boschi, e perfino il mitico Efisio Mulas, nome immaginario dell’altrettanto inventato attore / inviato sardo che in realtà è Claudio De Pasqualis, a susseguirsi nelle tante interviste in diretta. Perché una delle note più forti che contraddistingue il programma, oltre alla sterminata cultura cinematografica di ognuno dei suoi conduttori nessuno escluso, è di sicuro quella di non prendersi troppo – o per niente – sul serio: il che ne conferma la grande statura, oltre ad assicurare all’ascoltatore cinefilo un’ora quotidiana di leggerezza senza pari. Senza dimenticare nessuno: nella sigla di apertura, infatti, risuonano le voci di altri grandi personaggi che hanno fatto la storia del programma, e che non ci sono più: Elio Pandolfi, Matteo Spinola e Lello Bersani.
Ma non finisce qui: ad accorrere subito in aiuto del folto gruppo sul palco arriva il compositore Pivio, Presidente dell’Associazione Compositori Musica per Film, che da bravo “disannunciatore”, presenta l’orchestra della serata. Massimiliano Lazzaretti alla fisarmonica, Alessandro Papotto al clarinetto e Alessandro Molinari al pianoforte aprono con Amarcord di Nino Rota, poi proseguono con Diabolik tema di Pivio e Aldo de Scalzi, La vita è bella di Nicola Piovani, Deborah’s theme di Ennio Morricone, per chiudere in bellezza con Il Postino, di Luis Bacalov, che pure festeggia i 30 anni dall’uscita del film di Michael Radford.
La trasmissione scorre come un fiume in piena tra applausi, risate e momenti di commozione: dalla rivelazione della Rohrwacher che sul suo apparecchio di casa ha la frequenza di Radio 3 bloccata con un pezzo di scotch per non perderla, a quelle della passione di Vanzina per Billy Wilder e di De Gregori per i film di Polansky, fino all’amore per l’Abruzzo di Riccardo Milani; poi il divertente duetto di Sorrentino col suo produttore che ne ricorda gli esordi, la gag della Fogliati che racconta i primi provini in Accademia di fronte alla vera e propria crudeltà dei docenti e l’impegno umanitario di Anna Foglietta, fino al toccante omaggio di Italo Moscati alla grande Liliana Cavani, che parla di scienza e di cinema.
Il tema della serata è il rapporto che la Rai, in 100 anni di radio e in 70 di televisione, ha avuto con il cinema, e di come abbia prodotto, sperimentato, diffuso e raccontato la settima arte. Altre incredibili ‘chicche’ della serata, più o meno inedite, arrivano quindi sui ledwall che incorniciano il palco, grazie ai tesori provenienti dalle Teche della TV pubblica: dalla celebre intervista a Monica Vitti dopo la fake news del suo finto suicidio a quella di Lello Bersani nella camera da letto di Sophia Loren che attende l’Oscar per La ciociara.
Poi l’ospite tra gli ospiti, da un altro universo: Andrea Camilleri, intervistato per il Tg1 dal geniale Vincenzo Mollica, riesce a regalare ancora oggi ai presenti e a chi è in ascolto momenti di palpabile emozione. Sorpresa nella sorpresa, Mollica, che condivide la stessa cecità del grande scrittore, drammaturgo e autore (anche di Radio Rai) scomparso nel 2019, è poi in collegamento con Hollywood Party, e chiude la trasmissione in un affettuoso dialogo con Andrea Montanari:
“Nel buio la parola ha un valore più forte, più pesante, dice il direttore di Radio 3: “non credo che esista un riconoscimento alla radio più straordinario di questo. Perché la radio in qualche modo ‘accade al buio’, e dunque tutto quello che accade in radio ci resta dentro molto più in profondità di quello che vediamo altrove”. Tant’è.
Lunga vita a Hollywood Party.
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