Oltre 120 proiezioni in quattro giorni, 200 prodotti tra film, serie tv e documentari presentati in anteprima internazionale (per un valore di 700 milioni di euro), più di 2mila professionisti partecipanti registrati. Sono questi i numeri, che già si annunciano importanti, della quinta edizione del MIA – Mercato Internazionale dell’Audiovisivo, a Roma dal 16 al 20 ottobre, giornate dedicate ad attività di pitching, showcase, panel e screening, suddivise tra Palazzo Barberini, Cinema Barberini e Cinema Quattro Fontane. Un evento trasversale per l’industria audiovisiva che ha l’obbiettivo di sostenere al meglio le relazioni di business italiane nella comunità internazionale attraverso attività dedicate alle coproduzioni e alla circolazione del prodotto, tant’è che il MIA è finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con Ice, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Lazio, e dal programma Media.
“Il MIA rappresenta un intero sistema in cui convergono istituzioni e associazioni di settore”, sottolinea la direttrice editoriale del mercato Lucia Milazzotto. “È importante presentarsi come un sistema coeso, perché questo ha trasmesso un importante messaggio di affidabilità all’estero, che ora riconosce l’Italia come un mercato privilegiato in cui investire. Il MIA sta diventando l’evento di mercato di riferimento del territorio e la vetrina privilegiata per il prodotto italiano. Crediamo che in questo momento l’Italia si presenti come il Paese più interessante in cui produrre e coprodurre”.
Tra le risorse vincenti per attrarre investimenti produttivi sul territorio, un ruolo fondamentale è sicuramente rivestito dal Tax Credit, uno strumento che, come ha rilevato il presidente dell’APA Giancarlo Leone durante la conferenza stampa di presentazione, “sta funzionando talmente bene da non essere più idoneo in termini di capacità finanziarie, per questo siamo al lavoro per integralo. C’è la necessità di un finanziamento straordinario per coprire il deficit del 2019 e aumentare gli investimenti per il prossimo anno”.
”Ad oggi il tetto previsto per il 2019 è stato già raggiunto – ha confermato il Direttore generale Cinema del Mibac, Mario Turetta – questo sta a significare che il sistema Italia ha lavorato e sta lavorando bene. Lo sviluppo e la crescita del settore fa sì che quelle che sembravano risorse poderose, si sono mostrate inadeguate e già da un paio di mesi lavorando in un tavolo insieme ad Anica e Apa con la Direzione Generale e i vertici del Ministero, per trovare quest’anno quelle ulteriori risorse per far fronte alle richieste, che sono più di quanto la legge aveva previsto, e verificare la possibilità di un aumento per l’anno prossimo. Stiamo cercando di individuare quale strumento introdurre per far in mondo che gli stanziamenti, che sono già il doppio rispetto al 2015, siano sufficienti. Lo sforzo da parte del governo è continuo. Per fortuna è un settore che lavora ed è in via di sviluppo”.
“L’internazionalizzazione – conclude il DG Cinema – sta particolarmente a cuore al Ministero. Le risorse ci sono e il sistema deve continuare a fare la propria parte, abbiamo fondamentali forti perché questo accada”.
Tra le caratteristiche del MIA, la centralità del prodotto italiano: “Non c’è mercato al mondo che metta così al centro il prodotto del proprio Paese”, ha sottolineato il presidente dell’ANICA Francesco Rutelli che ha illustrato anche alcuni dei titoli previsti: La dea fortuna, nuovo e atteso film di Ferzan Ozpetek che torna a dirigere Stefano Accorsi, Calibro 9, il sequel del cult Anni ’70 Milano Calibro 9 oggi firmato da Toni D’Angelo, L’immortale, spin off della serie Gomorra con cui Marco D’amore passa alla regia. ”Nella selezione c’è grande attenzione al tema dell’esclusività e alla rappresentanza del talento femminile” , ha evidenziato Rutelli che ha concluso sottolineando come il MIA 2019 sia tra i pochi eventi eco-sostenibili dedicati all’audiovisivo: “Questa edizione sarà green, con gadget plastic free, cura nella raccolta differenziata, e la quantità di Co2 emessa sarà compensata con rimboscamento”.
Per anni è stato un discorso teorico, recentemente è divenuta una realtà in alcuni film, grazie alla personalità, agli interessi e ai desideri di singoli registi. Ora è un’esigenza di mercato. Se ne è parlato nel panel Cinema e videogioco: modelli di interconnessione e collaborazione, all’interno del MIA
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