Tsukamoto e il samurai che non vuole uccidere

Shinya Tsukamoto, che ha chiuso il concorso di Venezia 75 con l'unico film di durata contenuta (80') di questa selezione. Killing è la storia di una sorta di obiettore di coscienza ante litteram


VENEZIA – Ha grandi estimatori il giapponese Shinya Tsukamoto, che ha chiuso il concorso di Venezia 75 con l’unico film di durata contenuta (80′) di questa selezione. Killing è la storia di una sorta di obiettore di coscienza ante litteram, Tsuzuki (Sosuke Ikematsu), un giovane ronin (samurai senza padrone) che si è ritirato in campagna vivendo sereno con l’amico contadino con cui si sfida in lunghi duelli con spade di legno e una ragazza di cui è innamorato. Ma quando nello sperduto paesino arriva un gruppo di balordi armati fino ai denti e molto aggressivi, il ragazzo scopre di avere problemi a uccidere. “Sono partito da un’immagine: quella di un giovane samurai che fissa con ardore la sua preziosa katana – dice il regista al Lido – Un samurai che si chiede, riuscirò davvero ad uccidere un’altra persona con questa spada?. Probabilmente qualcosa che è davvero successo nel passato”.

Il regista, che si ritaglia il ruolo del samurai anziano, racconta: “Mi sono confrontato con un veterano della seconda guerra mondiale e gli ho chiesto se a lui era successa una cosa simile. Lui mi ha risposto che, diventando soldato, era inevitabile mettere in conto l’idea di uccidere, ma per le persone di oggi, lontane dalla guerra, probabilmente deve essere davvero strano capire cosa può scattare in certi casi”.

Killing conferma lo stile nervoso, frammentato e frenetico del regista che a Venezia premiato nel 2002 per A Snake of June con il Premio della Giuria.  

autore
07 Settembre 2018

Venezia 75

Venezia 75

L’esercizio spiega il suo no alle uscite simultanee

Anec, Anem, Fice e Acec ribadiscono l’urgenza di stabilire, senza preclusioni, procedure di consultazione all’interno di tutta la filiera industriale e con Anica, APT, MiBAC e Regioni

Venezia 75

Genovese: ‘A un film serve la sala, ma ringrazio Netflix’

Il regista di Perfetti Sconosciuti, giurato a Venezia 75, rilascia un'intervista a 'La Repubblica', specificando che "il film vincitore passerà anche al cinema", in merito alla protesta delle associazioni di categoria circa l'assegnazione del Leone d'oro a Roma di Cuaron, prodotto da Netflix

Venezia 75

Nazzaro: “L’assenza delle donne è un problema del cinema americano”

Terzo anno per il delegato generale della Settimana Internazionale della Critica, Giona A. Nazzaro, a cui abbiamo chiesto un bilancio di questa edizione. Tra protagonismo femminile sommerso e media poco attenti al cinema non mainstream. "Sic@Sic dà delle possibilità a giovani autori in tempo reale e spesso sono donne"

Venezia 75

Le Monde: “La rivincita di Netflix”

Definendo il film del messicano Alfonso Cuaron, vincitore del Leone d'oro, "molto bello", il quotidiano francese ricorda che un tale riconoscimento "farà storia"


Ultimi aggiornamenti