Il suo decimo compleanno l’Asian Film Festival lo festeggerà dal 16 al 24 marzo a Reggio Emilia dove si è trasferito da solo due anni dopo l’avventura cominciata a Roma nel 2002, celebrando la new wave taiwanese. E quest’anno il festival – promosso da Cineforum Robert Bresson, Fondazione Palazzo Magnani e Provincia di Reggio Emilia – si colloca in contemporanea con una mostra a Palazzo Magnani, come ricorda la presidente della Fondazione Avde Iris Giglioli, che si compone di ottanta dipinti dedicati all’Oriente vicino e lontano, visto o sognato da artisti italiani tra l’800 e gli inizi del ‘900 come Hayez e Fontanesi.
E per questa seconda volta in terra emiliana il direttore artistico Antonio Termenini ha voluto dare più spazio alla ricerca. Perciò più film – in totale 38 titoli provenienti da Giappone, Cina, Hong Kong, Corea del Sud, Taiwan, Singapore, Malesia e Vietnam – un concorso più sperimentale e attento ai nuovi talenti con una giuria composta dal regista Claudio Sestieri, dal critico Roberto Silvestri e da Alberto Farina di Rai Movie; la sezione Newcomers, un concorso nel concorso, con un premio al miglior film; la retrospettiva di Tsukamoto Shinya che propone 12 film del maestro cyberpunk del cinema giapponese dell’ultimo ventennio; e infine il Fuori concorso con un tocco di spettacolarità.
Tsukamoto, omaggiato di un Premio alla carriera, sarà a Reggio Emilia dove presenterà al pubblico il recente Kotoko, premiato nella sezione Orizzonti di Venezia 2011, parabola sulla fragilità e sul difficile legame genitori-figli. Tsukamoto è un autore che ha esplorato in profondità il rapporto corpo-tecnologia, come nella trilogia di Tetsuo, ma anche gli incubi e le ossessioni della psiche, come in Vital e Gemini, e ancora l’erotismo e la dissacrazione del matrimonio come in A Snake of June.
Gli altri ospiti del Festival sono la fotografa e documentarista Siu Pham (Vietnam), in concorso con il suo esordio nel lungometraggio di finzione Here… or There? e il cineasta Lai Weijie (Singapore), in competizione con I Have Love, girato in Cambogia tra i templi di Angkor Wat. Atteso anche il produttore Chow Keung (Hong Kong), che ha realizzato tra gli altri Still Life, Leone d’Oro a Venezia 2006, e che presenterà il suo ultimo lavoro Mr. Tree del cinese Han Jie in concorso. E sempre in competizione troviamo Hanezu, presentato a Cannes 2011 dal giapponese Kawase Naomi, già vincitore sempre a Cannes nel 2007 del Grand Prix della giuria con The Morning Forest.
Fuori concorso troviamo gli sguardi sulla metropoli di Hong Kong di autori come Apichatpong Weerasethakul e Brillante Mendoza, nel film collettivo Quattro Hong Kong 2.
Da segnalare che il Festival troverà ospitalità pure sul territorio provinciale presso il Cinema Eden di Puianello e nel Comune di Quattro Castella,
Una selezione delle opere, provenienti da tutte le sezioni, compresa la retrospettiva dedicata a Tsukamoto, verrà proposta a Roma da Sentieri Selvaggi, media partner della kermesse reggiana, a ingresso gratuito nella sede di via Carlo Botta 19. Si tratta di sei appuntamenti dal 13 al 22 aprile, il venerdì, il sabato e la domenica, in versione originale con sottotitoli in italiano, a partire dalle ore 20.30.
Per saperne di più www.asianfilmfestival.it
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