GIFFONI VALLE PIANA – Lo vedremo presto in tre nuovi film, Luca Marinelli, l’attore simbolo del nuovo cinema italiano da poco consacrato dai David Di Donatello e dal Nastro d’Argento per il suo ruolo di zingaro eccentrico e cattivo in Lo chiamavano Jeeg Robot. A Giffoni ha raccomandato ai ragazzi di non lasciare che rabbia e invidia abbiano il sopravvento sui loro sogni. Ma ha anche svelato qualcosa dei suoi nuovi progetti. Insieme a Isabella Ragonese è protagonista del nuovo lungometraggio di Fabio Mollo, Il padre d’Italia. Finito di girare ai primi di maggio il film parte dal nord Italia per arrivare fino in Calabria, raccontando il viaggio di due persone che si scoprono.
Sarà anche nel nuovo film di Andrea Molaioli Tutto per una ragazza, tratto da un romanzo di Nick Hornby. “Una storia molto bella in cui interpreto un giovane padre particolare. Il mio è un ruolo secondario, ma conoscevo Molaioli come regista e avevo voglia di lavorare con lui”.
Una piccola parte è anche quella in Lasciati andare di Francesco Amato in cui reciterà nuovamente insieme a Toni Servillo. “Ho incontrato il regista che conoscevo solo per la sua opera prima e mi ha interessato. E poi c’era l’onore di tornare a lavorare con Servillo dopo La grande bellezza“, ha spiegato svelando anche come sia proprio Sorrentino uno dei registi con cui vorrebbe tornare a girare. “Con lui ho lavorato solo tre giorni e mi piacerebbe poterlo fare di nuovo per approfondire conoscenza e dialogo. Ma ricordo benissimo l’incontro precedente al set, dopo una bellissima pièce teatrale, e il terrore che avevo durante le riprese nell’interpretare la mia prima scena di nudo. Per fortuna, ho pensato in quel momento, che il mio personaggio è completamente rosso”.
Ma in questo momento il ruolo dei sogni per il giovane attore è un altro, Indiana Jones. “È il mio idolo da sempre e mi piacerebbe prendere parte a un remake. Come sarebbe la mia interpretazione? Sicuramente peggiore dell’originale, ma diversa”.
Giffoni Experience chiede a chi ha partecipato di inviare la foto che meglio racconta l’ultima edizione del festival, allegando anche un piccolo testo che descriva emozioni sulla 46esima edizione
Storie di profonda determinazione e desiderio di riscatto. Sono questi i temi vincitori della 46esima edizione del Giffoni Film Festival, dove a trionfare nella sezione Generation + 18 è Urban Hymn dello scozzese Michael Caton-Jones, una storia di redenzione attraverso il canto ambientata nel sud est di Londra. Nella sezione "Generator +16" vince invece una pellicola girata nelle favelas brasiliane, Il maestro di violino di Sérgio Machado, che vedremo presto in Italia con AcademyTwo
Ancora due film di Giffoni Experience saranno distribuiti in Italia: Fanny’s Journey di Lola Doillon, in uscita il prossimo febbraio per Lucky Red, vincitore della sezione Generation +13, e Snowtime! di Jean François Pouliot in uscita il 24 novembre per Notorius Picture. Il primo è tratto dal libro testimonianza Le Journal de Fanny di Fanny Ben-Ami che all’età di 13 anni, nella Francia occupata dai tedeschi, viene mandata con le sue sorelline in un orfanotrofio per bambini ebrei, il secondo è un cartone animato canadese che racconta la lotta tra due bande di bambini a colpi di palle di neve
"Sono sopraffatta dall'emozione e da come sono stata accolta" è il commento di Jennifer Aniston, super ospite del Giffoni Film Festival, che durante l’incontro con i ragazzi varie volte si è commossa e si è concessa a foto e rivelazioni, a dispetto delle voci su una sua visita blindatissima. E ai ragazzi raccomanda di spegnere computer e telefonini per riappropriarsi di un rapporto vero con la realtà, sottolineando i pericoli di una vita iperconnessa a internet e social network