TORINO – Dopo Natale in casa Cupiello dello scorso anno, Edoardo De Angelis è tornato a misurarsi con Eduardo De Filippo con due nuovi capitoli di una ideale trilogia: Sabato, domenica e lunedì e Non ti pago, prodotti da Picomedia e Rai Fiction, presentati a Torino nella sezione ‘Tracce di teatro’, in onda su Raiuno in prima serata, rispettivamente il 4 e il 21 dicembre.
Il regista napoletano (Indivisibili, Il vizio della speranza) parte dei testi per scrivere una vera e propria sceneggiatura (con Massimo Gaudioso) cambiando alcuni elementi di ambientazione e di collocazione temporale, ma in una sostanziale fedeltà alla lingua eduardiana che della parlata fa letteratura.
Non ti pago, del 1940, vede Castellitto nei panni di Ferdinando Quagliuolo, che spera in una vincita milionaria dal banco lotto ereditato dal padre, nello scetticismo della moglie (Maria Pia Calzone). Passa intere nottate sui tetti, affiancato dal fido Aglietiello, interrogando le nuvole alla ricerca dei numeri giusti da giocare. E la sua rabbia esplode quando l’agognata vincita va a beneficio del suo ambizioso impiegato, segretamente fidanzato con la figlia Stella: forse suo padre che è apparso in sogno per dare i numeri, ha sbagliato indirizzo. In Sabato, domenica e lunedì del 1959 Fabrizia Sacchi è Rosa Priore detentrice della ricetta del ragù domenicale e afflitta dalla gelosia del marito Peppino che mal sopporta le attenzioni di un vicino di casa per la consorte.
“Non si può parlare di modernità o attualità di Eduardo di fronte a un classico che contiene desideri, passioni, gioie e dolori universali – afferma De Angelis – De Filippo accosta tutti questi elementi soprattutto attraverso una giustapposizione paradossale tra dolore e divertimento. Le sue opere sono tragedie, eppure nella percezione popolare fanno ridere. E non è falso, è vero. Credo che il lascito di Eduardo sia proprio questo, far convivere dolore e comicità, anche nello stesso fotogramma”.
Fabrizia Sacchi riflette: “Rosa Priore come Filumena è un’icona, un archetipo. Per un’attrice napoletana interpretarla significa attingere all’inconscio e lavorare sull’istinto attraverso una lingua teatrale perfetta. Il dialetto è importante, è la base, l’espressione più intima”. Maria Pia Calzone aggiunge: “La commedia è matematica. Bisogna essere presenti a se stessi e alla lingua. Un testo sacro rispetto al quale noi attori dobbiamo avere ogni premura. Le donne di De Filippo sono archetipi femministi, accoglienti, ma combattive, cercano di tenere insieme la famiglia”.
E’ romano Sergio Castellitto, protagonista assoluto della trilogia televisiva, che interviene da casa in collegamento: “Ho letto gli appunti di Camilleri su Eduardo. Ai suoi tempi si censurava l’espressione ‘perdio’, oggi abbiamo tolto al personaggio di Ferdinando Quagliolo una battuta razzista, quando, lamentandosi della moglie, dice ‘me la dovevo pigliare africana, una razza inferiore’. Così abbiamo pagato pegno alla cultura della cancellazione, al politically correct”.
Sull’operazione di Rai Fiction Castellitto aggiunge: “De Angelis ha aggiunto la verticalità del cinema all’orizzontalità del testo di Eduardo, che era un attore oltre che scrittore, con un suo romanticismo”. E ricorda: “Da studente dell’Accademia andai a vederlo all’Eliseo, per noi ragazzi era come andare a vedere Vasco Rossi, una rockstar e un punto d’arrivo. Trovai sul palcoscenico un uomo minuto, gracile, circondato dagli altri personaggi, bofonchiava cose poco comprensibili. Mi parve un ex voto, un’immaginetta sacra. Piccolo ma luminoso e ricco di energia, l’energia che solo un morente può avere”.
De Angelis spiega lo slittamento temporale degli allestimenti. “Volevo mostrare l’evoluzione della classe borghese attraverso i decenni, dal 1950 con la dimensione popolare dell’immediato dopoguerra di Natale in casa Cupiello, al sogno dell’arricchimento e del gioco in Non ti pago, fino alla borghesia ricca del boom di Sabato, domenica e lunedì. Eduardo quando parla di famiglia parla di disgregazione e crisi del patriarcato, ne mette in scena il disorientamento, l’esplosione, pur amandola”.
Il TFF ospita il 30 novembre alle ore 10 nell’Magna della Cavallerizza Reale (Via Verdi 9) l’Evento speciale “Eduardo e Noi”, organizzato con l’Università e il suo palinsesto culturale UniVerso, il Museo nazionale del Cinema di Torino e con la collaborazione di Rai Fiction e Picomedia. Sono previsti interventi di Giulia Carluccio, Prorettrice dell’Università di Torino, di Sergio Castellitto, Maria Pia Calzone e Fabrizia Sacchi, di Maria Pia Ammirati e Francesco Nardella di Rai Fiction, di Nicola De Blasi dell’Università Federico II di Napoli, Emiliano Morreale dell’Università La Sapienza di Roma, Antonio Pizzo dell’Università di Torino, del critico teatrale Giulio Baffi e di Francesco Pinto di Picomedia.
I dati dell’edizione 2021 contano 32.900 presenze (48.628 visioni online nel 2020; 61.000 presenze nel 2019), 1.678 accreditati stampa e professionali/industry (1.128 nel 2020; 2.090 nel 2019), 21.663 biglietti venduti (18.402 nel 2020; 26.165 nel 2019) e 106.116 euro di incasso (103.083 euro nel 2020; 234.000 euro nel 2019)
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