Comincia da Torino, il 24 maggio, al Cinema Massimo la programmazione della versione integrale della Trilogia brasiliana, progetto del regista Enrico Masi, prodotto tra il 2013 e il 2016 da Caucaso Factory, per proseguire in un tour con doppia programmazione nelle città di Firenze e Bologna e, successivamente, in proiezione al Cinema Beltrade di Milano e nel circuito dei cinema d’essai di Roma, grazie al supporto di Fuori Norma coordinato dal critico Adriano Aprà.
Trilogia brasiliana comprende Lepanto-Ultimo Cangaceio, il breve film-saggio in 16 mm Terra sem Males e il doc Historia do futuro. In tutte e tre le proiezioni la fruizione di Lepanto-Ultimo Cangaceiro sarà accessibile anche per il pubblico non vedente tramite l’utilizzo di una speciale applicazione, pensata anche grazie alla partecipazione del maestro Teresio Testa nella composizione della colonna sonora, alla quale ha contribuito anche Laura Loriga, alias Mimes of Wine (Urtovox).
La trilogia s’inserisce nel dibattito sul cinema del reale. Fil rouge dell’opera è l’impatto dei Grandi Eventi nel Brasile contemporaneo, paese che ha ospitato in pochi anni Mondiali e Olimpiadi: storie di resistenza abitativa e conseguente mutamento della realtà urbana, con un evidente impatto sociale e sulle vite personali di coloro che raccontano con la propria voce la trasformazione che li vede protagonisti.
Ambientata tra Rio de Janeiro, Sao Paulo, Berlino, Londra e l’Italia, in una ricerca fotografica e visiva esaltata dalla pellicola 16mm in Lepanto-Ultimo cangaceiro, già presentata al Bergamo Film Meeting e alla Cineteca Nazionale di Roma, il chiaro riferimento alla storica Battaglia, diventa allegoria di uno scontro tra il modello capitalistico e la resistenza civile. Nel suo percorso di “lotta contro l’uomo bianco, di qualsiasi colore egli sia”, Mike, voce e corpo del film, compie la propria metamorfosi nella figura del cangaçeiro, leggendario bandito rivoluzionario del misterioso Nordest, Robin Hood sudamericano alla ricerca di se stesso.
Ad approfondire il tema dei nuovi colonialismi e dell’impatto dei grandi eventi saranno gli altri capitoli della trilogia, ovvero Historia do Futuro, documentario dedicato alla figura del filosofo Paulo Freire e al conflitto urbano nella metropoli di Rio de Janeiro, e il cortometraggio-saggio Terra sem Males, già presentato alla Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro e al Festival dei Diritti Umani di San Paolo, che affronta il tema dello sterminio dei nativi brasiliani.
Calendario delle proiezioni in programma: Torino/24 maggio h 18:00 – Cinema Massimo. In proiezione Trilogia brasiliana (Terra sem males in 16mm), introducono Giovanni Semi – sociologo dell’Università di Torino e Alfredo Mela – sociologo dell’Ambiente del Politecnico di Torino; Firenze/26 maggio h 21:00 – Cinema La Compagnia – in proiezione Lepanto-Ultimo Cangaceiro, introducono architetto Marco Brizzi – California State University di Firenze e Paola Ricco – architetto e ricercatore dell’Università di Firenze; Firenze/28 maggio h19:00 – Cinema La Compagnia – in proiezione Terra sem Males e Historia do futuro, introduce Paola Ricco – Università di Firenze; Bologna/29 maggio – Cineteca di Bologna – Sala Cervi – in proiezione Trilogia brasiliana, introduce il sociologo Piergiorgio Degli Esposti – Dipartimento di Scienze Politiche – Università di Bologna.
Caucaso Factory presenterà alcuni lavori anche in questa occasione Bologna/15 giugno – Parco Manifattura delle Arti – all’interno del Cineforum curato da Nunzia Vannuccini (L’altro Spazio – Senzanome): DOA edizione speciale presenta una piccola selezione di brevi documentari.
Presenti sul Red Carpet atteso il 17 gennaio all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone anche Edward Norton, Monica Barbaro e il regista James Mangold
Evento speciale dedicato al doc presentato alla Festa del Cinema di Roma, La valanga azzurra, produzione Fandango e Luce Cinecittà in collaborazione con Rai Documentari
Il film sarà proiettato il 27 novembre alle ore 21.00
La proiezione si è svolta al MoMA. In sala, tra gli ospiti d’eccezione, i membri dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences e i Golden Globe Voters