La 7ª edizione del festival Afrodite Shorts è giunta al termine e sono stati assegnati i vari premi. Il 12 e 13 dicembre sono stati proiettati presso lo Spazio Scena a Roma i 20 corti selezionati. Il 14 dicembre, invece, Steve Della Casa con Daniela Virgilio hanno condotto la cerimonia di premiazione, dopo la proiezioni di tutti i corti vincitori. Durante il Festival si sono tenuti anche due incontri: il primo curato da Laura Delli Colli, il secondo dal Direttivo di Mujeres nel Cinema. La giuria di questa 7ª edizione era composta da Lucia Mascino, Maria Pia Calzone, Elisa Amoruso.
TRIA di Giulia Grandinetti è stato decretato Miglior Corto (stesso risultato conseguito recentemente al Corto Dorico); La neve coprirà tutte le cose di Daniele Babbo si è invece aggiudicato il premio Miglior corto su tematica femminile, mentre la Menzione speciale è andata a Maria Giulia Mutolo per il corto Ninì, Lellè e u Mari. Miglior Sceneggiatrice Ludovica Zedda per Spiaggia Libera, Irene Casagrande ha portato a casa il premio per la Miglior attrice emergente per TRIA. Il Premio Infinity è stato assegnato a Beatrice Campagna per Il Grande Melies, Il Premio del Pubblico è andato a Valentina De Amicis per Me & You, la regista e sceneggiatrice di O Casaco Ros Monica Santos si è aggiudicata il Premio internazionale, mentre il Premio Scuole è andato a Anna Coccoli della scuola d’Arte Cinematografica “Gian Maria Volontè” per il corto L’Autostoppista. Le scuole hanno assegnato una Menzione speciale a Ginevra Bruscino per Calzini.
Il cortometraggio di Rocco Anelli sarà proiettato a Roma con una proiezione evento il 29 novembre ore 19.00 presso il Cinema Azzurro Scipioni. Online il trailer ufficiale
Presentata a Venezia 80 e Premio Speciale ai Nastri d’Argento 2024, l'opera del regista crotonese, scritta dal fratello Severino e con la fotografia di Daniele Ciprì, è un toccante e poetico inno alla pace
Il 18 novembre alle ore 19:00 presso il Cinema Caravaggio di Roma si terrà l'anteprima del cortometraggio diretto da Jacopo Marchini e prodotto da Movi Production
Il progetto di Lucilla Colonna si ispira liberamente al film La città delle donne di Federico Fellini, un'opera grottesca del 1980 che esplora l'incomunicabilità tra uomini e donne, rappresentata simbolicamente da un treno inghiottito da un tunnel oscuro