Trent’anni di Premio Solinas, il massimo premio italiano per la sceneggiatura nato in memoria di un grande della scrittura, Franco Solinas, collaboratore di Damiani, Losey, Costa Gavras, Gillo Pontecorvo… un premio non inerte e celebrativo ma una vera bottega artigianale capace di rinnovarsi e aprirsi a forme e generi nuovi, ora anche le web series… Mercoledì 23 marzo al Teatro Eliseo di Roma ci sarà una festa di compleanno che sarà l’occasione per ripercorrere la gloriosa storia del Solinas: 86 i film realizzati e altrettanti autori usciti dal Premio. Tra i tanti anche Paolo Sorrentino, Ivan Cotroneo, Carlo Mazzacurati, Enzo Monteleone, Alessandro Piva, Francesca Archibugi, Vincenzo Marra. Durante la serata ci sarà anche un omaggio a Giorgio Arlorio, storico giurato, quindi sarà proiettato Queimada (1969) di Gillo Pontecorvo, scritto proprio da Arlorio con Solinas, interpretato da Marlon Brando e dal colombiano Evaristo Marquez.
Storia ma anche novità. I Laboratori di Alta Formazione – connessi ai concorsi – nascono per sviluppare e rendere più forti i progetti. Un modello di sviluppo – elaborato in forma sperimentale e innovativa attraverso i concorsi Talenti in corto, EXPERIMENTA e la Bottega delle webseries – ha prodotto, ci dicono, ottimi risultati e permesso la realizzazione di opere prime di autori under 35. La bottega creativa è nel dna del premio, i giurati fondatori si intrattenevano, tutti insieme, in grandi discussioni con gli autori arrivati in finale dando preziosi consigli sulle storie che volevano raccontare. Tutto avveniva in maniera informale a La Maddalena, in Sardegna. Un laboratorio a cielo aperto. La necessità di non perdere quel patrimonio ha incentivato la creazione di una struttura capace di operare tutto l’anno diversificando e ampliando i campi d’azione. Innovato anche il percorso del Premio più importante, quello dedicato a Franco Solinas e alla migliore sceneggiatura.
Al concorso si partecipa inviando un soggetto in forma anonima. Gli autori dei soggetti finalisti vincono delle borse di sviluppo in denaro – messe a disposizione dalla Società Italiana degli Autori ed Editori nell’ambito del progetto triennale avviato nel 2015 da SIAE, destinato alla formazione e promozione dei giovani autori – e partecipano ad INTEGRA-LAB, Laboratorio di Alta Formazione integrato nato dalla collaborazione con l’Università degli Studi Roma Tre. Il primo Lab di sviluppo si è svolto a Roma. Il secondo a San Giovanni Rapolano Terme.
La valutazione, il tutoraggio e lo sviluppo sono stati gestiti dalla Prima Giuria che ha selezionato i soggetti: Isabella Aguilar, Laura Bispuri, Teresa Cavina, Francesco Cenni, Salvatore De Mola, Graziano Diana, Gabriella Gallozzi, Annamaria Granatello, Laura Luchetti, Gloria Malatesta, Silvia Napolitano, Marcello Olivieri, Marco Pettenello, Mimmo Rafele, Roberto Scarpetti, Francesca Solinas, Massimo Torre e Pier Paolo Zerilli. Gli autori dei 12 progetti finalisti hanno sviluppato le sceneggiature che sono state inviate a una seconda giuria composta da Francesco Bruni, Claudio Cupellini, Daniele Luchetti, Sandro Pretaglia, Stefano Rulli e Monica Zapelli. Domani sera sarà annunciato anche il vincitore per Premio la Miglior Sceneggiatura (9.000 euro) e della Borsa di Studio Claudia Sbarigia di 1.000 euro, dedicata a premiare il talento nel raccontare i personaggi e l’universo femminile. Un Coffee Pitch – incontri one to one – permetterà ai finalisti di incontrare i produttori interessati a rinnovare il cinema italiano.
La regista riceverà il premio per La Chimera il 13 novembre, con la proiezione del suo nuovo cortometraggio Allégorie citadine e un incontro
La motivazione del riconoscimento: “è un approccio sorprendente, commovente e innovativo al tema molto delicato dell'adozione”
"Costruisce ponti fra culture, generazioni e popoli”, si legge nella motivazione del riconoscimento, che per la prima viene attribuito a un regista che “si muove tra il più sofisticato cinema d'autore e l'attenzione per il pubblico”
La premiazione si terrà il 3 dicembre presso la sala Lo Schermo Bianco di Bergamo. La giuria include figure di spicco come la produttrice Elisabetta Olmi e il critico cinematografico Massimo Lastrucci