“Una ricerca che si inserisce nel lavoro di internazionalizzazione portato avanti da tutte le istituzioni del settore, in un anno in cui c’è stato un incremento della qualità e del tipo di prodotto grazie anche al tax credit che dal 2017 è esteso a tutto l’audiovisivo”, così Chiara Sbarigia, presidente APA e Cinecittà, durante la mattinata di presentazione dei dati export di cinema e serialità, al Cinema Barberini di Roma, davanti a una platea di produttori e operatori del settore. Sbarigia ha sottolineato la grande importanza del contesto internazionale, “le nazioni si raccontano anche attraverso lo storytelling delle opere audiovisive che sono un mezzo importantissimo di narrazione, espressione di Soft Power, un valore economico che dobbiamo continuare a proteggere e sostenere per un comparto che conta 120mila addetti”. E ancora: “APA è da sempre attenta all’analisi dei dati dell’audiovisivo, che ci hanno mostrato in questi anni un settore in evoluzione, con una struttura industriale che sta diventando sempre più solida e anche competitiva sul mercato internazionale. Crediamo quindi che l’impatto dei nostri film e delle nostre serie all’estero possa e debba continuare a crescere”.
Al panel, moderato da Gaia Tridente, direttrice MIA, è intervenuto il senatore Roberto Marti, presidente della Commissione Cultura, Istruzione pubblica, Beni Culturali, Ricerca scientifica, Spettacolo e Sport del Senato, portando anche il saluto del sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni. “Tra i valori di base di questa maggioranza politica – ha affermato Marti – figura il made in Italy e l’industria del cinema italiano lo rappresenta appieno, il valore del nostro paese va in giro nel mondo anche grazie ai film. Quest’anno abbiamo dovuto riequilibrare la legge di bilancio ma dall’anno prossimo possiamo iniziare a fare investimenti reali e le due Commissioni, di Camera e Senato, stanno lavorando all’unisono in un’unica direzione, sono certo che il governo darà una spinta ancora maggiore”.
Francesco Rutelli, presidente ANICA, ha messo in luce l’importanza della collaborazione tra ANICA e APA per questa ricerca che ha l’apporto anche di Rai Com oltre che dell’ICE. “Abbiamo bisogno di minimi garantiti che siano una leva efficace, occorre costanza dal punto di vista normativo e continuità negli uffici del Ministero, Cinecittà, all’ICE”, ha affermato Rutelli. “Continua il trend positivo per l’esportazione dei film italiani – prosegue il presidente ANICA – a conferma della qualità delle nostre produzioni. Deve essere considerato non come un punto d’arrivo, ma di partenza, per sviluppare ulteriori opportunità, in particolare per le coproduzioni internazionali. Occorre attrarre nuovi investitori e lavorare a prodotti con una sempre maggiore vocazione all’esportazione”.
Lorenzo Galanti e Matteo Zoppas, rispettivamente direttore generale e presidente di ICE, parlano di “momento d’oro” del cinema italiano e delle serie che stanno conquistando un posto importante sulle piattaforme di streaming. “Gli ottimi risultati sono frutto di uno sforzo particolare, si tratta di sfide notevoli per le PMI italiane che affrontano giganti, quindi le istituzioni devono accompagnare le nostre aziende per facilitarne il lavoro”, ha detto Galanti.
La ricerca, realizzata in collaborazione con l’istituto di ricerca eMedia e con il sostegno di Agenzia ICE nell’ambito del MIA | Mercato Internazionale Audiovisivo 2023, è stata presentata da Emilio Pucci, ricercatore specializzato in audiovisivo e fondatore di eMedia.
Dai dati emerge che le coproduzioni internazionali ricoprono un ruolo fondamentale, risultando di fatto il primo motore della circolazione estera dei titoli audiovisivi italiani. Considerando, infatti, i valori medi relativi ai trienni 2017-2019 e 2020-2022, si registra un incremento del 51% delle opere realizzate insieme a produttori esteri, con un aumento significativo del numero di Paesi coinvolti in attività di questo tipo: 25 all’anno nel triennio 2020-2022, contro i 16 del triennio 2017 – 2020.
Nel triennio 2020-2022 arriva a €103 milioni il valore complessivo degli apporti esteri (da parte di produttori in posizione minoritaria e paritaria) per opere cinematografiche e televisive, +49% rispetto ai €69 milioni registrati nel triennio 2017 -2019.
Complessivamente e sulla base di dati in continuo aggiornamento, si stima che il numero di serie e film italiani prodotti nel 2022 con una qualche circolazione estera si collochi tra i 183 (stima minima) e i 203 (stima massima), per un valore complessivo legato all’export che si attesta fra i €106 milioni (stima minima) e i €156 milioni (stima massima), in netta crescita rispetto ai dati relativi al 2017, quando la circolazione estera valeva quasi solo un terzo del valore attuale.
La ricerca rappresenta una fase di grande sviluppo data dalla coesistenza di quattro fattori che, tra il 2017 e 2022, hanno determinato una crescita dei volumi di produzione e di circolazione estera: l’incremento della domanda di titoli a livello mondiale; l’ingresso nel mercato degli operatori globali VoD, che hanno assunto un ruolo importante nella produzione di serie e film di finzione, documentario e animazione; il Tax Credit, esteso (dal 2017) alle produzioni video-televisive e poi potenziato a ridosso della pandemia Covid-19; l’ingresso sul mercato di capitali esteriche hanno spinto le imprese nazionali in un contesto di più ampie e intense relazioni internazionali.
Tuttavia l’impatto di questi quattro elementi tenderà fisiologicamente a ridursi nei prossimi anni. Sarà fondamentale il confronto tra gli operatori del settore e le istituzioni, per continuare a sostenere il potenziamento delle capacità produttive e distributive della nostra industria e favorire la crescita del valore economico e culturale che l’audiovisivo nazionale può portare all’Italia nel contesto internazionale.
La ricerca è disponibile integralmente sui siti web delle Associazioni
https://ricerche.apaonline.it/ e
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