VENEZIA – Quello di Giulia (Sara Serraiocco) è un mondo antico e sospeso, fatto di rigore e testi sacri, che esclude con ferocia chi non vi appartiene. Libero (Michele Riondino) non è una persona perfetta, ma è libera anche di fatto. Il suo è il mondo di tutti gli altri, di chi sbaglia, di chi si arrangia cercando un’altra possibilità, ma è capace di amare senza condizioni. Quando i due si incontrano Sara scopre che esiste anche un’altra possibilità. Che può scegliere. La loro è una storia d’amore purissima e inevitabile e per i due ragazzi inizia un intenso periodo di vita insieme, scelta che comporterà a Giulia una totale esclusione dal mondo dei Testimoni di Geova al quale appartiene. E Libero riuscirà, non senza sacrifici, a donare a Giulia un po’ della sua libertà: quella di appartenere a un nuovo mondo tutto da scoprire, ed eventualmente, anche di sbagliare.
La ragazza del mondo, opera prima di Marco Danieli, viene presentato alle Giornate degli Autori.
“Il film – dice il regista – nasce dalla testimonianza reale di un’amica che ha vissuto questa esperienza nella sua adolescenza. Io e lo sceneggiatore poi l’abbiamo un po’ romanzata, cercando in giro anche altre testimonianze. Abbiamo fatto interviste, parlato con Testimoni di Geova e persone che hanno interrotto il loro percorso. Ad ogni modo ho avuto accesso anche ai culti di diverse comunità, ai loro templi, che loro chiamano ‘il Regno’. Ho spiegato che volevo fare un documentario e non ci sono stati problemi. Mi sono anche circondato di buoni consulenti, che hanno revisionato il tutto. Ci tenevo a non sbagliare e a rendere tutto il più realistico possibile”.
Il film racconta tutto questo attraverso la struttura della storia d’amore e del racconto di formazione: “Come sceneggiatore oltre che regista – prosegue Danieli – mi interessava quel contesto culturale così definito. Era perfetto per quello che volevo raccontare. La storia di un’adolescente ribelle e dei suoi conflitti, sia interiori che esteriori. In Italia nel 2016 c’è un relativismo culturale molto forte, e il paradosso è che il paese diventa sempre più laico. Però sono cadute molte ideologie, quelle politiche soprattutto, ed è proprio questo che porta a un rinsaldarsi della ricerca di alcune risposte nella Fede, anche in maniera molto estrema. Non sono un sociologo ma mi sembra che il rapporto tra credenti e non credenti si stia polarizzando: chi si disinteressa totalmente di materia spirituale e chi abbraccia questi culti in maniera radicale, che probabilmente si fortificano proprio perché la gente, in generale, si sta allontanando dalla religione o comunque da un’idea precisa e dogmatica di religione”.
Molto forte l’interpretazione dei due protagonisti, di cui si percepisce l’alchimia come coppia dello schermo: “Sara la conoscevo dai tempi del promo che abbiamo fatto per ottenere i finanziamenti – conclude l’autore – ci è piaciuta molto e la abbiamo tenuta come protagonista, lavorando poi sulle varie stesure della sceneggiatura con lei in mente. Michele non lo conoscevo, ma si è subito dimostrato attore attento, serio e scrupoloso e attento lettore di sceneggiatura, qualità che ha poi messo al servizio del film”.
Nel cast anche Pippo Delbono.
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