A un anno dall’inizio della pandemia, il 23 febbraio, i lavoratori dello spettacolo scendono in piazza con l’iniziativa “Torniamo a fare spettacolo“, organizzata dai sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom per chiedere la programmazione della riapertura dello spettacolo dal vivo e del cinema con protocolli di sicurezza stringenti. I sindacati chiedono anche indennità e ristori per accompagnare il settore fuori dalla crisi; la ridefinizione delle modalità di finanziamento al settore (come il Fondo Unico per lo Spettacolo); una serie di investimenti mirati attraverso il Recovery Plan e una riforma legislativa organica, per garantire diritti e tutelare i lavoratori dello spettacolo, che sono tra le figure professionali più fragili e colpite dall’emergenza sanitaria.
L’iniziativa si tiene contemporaneamente in diverse piazze italiane, negli spazi antistanti teatri o luoghi simbolo della città, tra cui Roma, Teatro dell’Opera; Napoli, Teatro San Ferdinando; Bologna, Cineteca Pier Paolo Pasolini; Torino, Piazza Castello; Macerata, Sferisterio Piazza Mazzini; Genova, Largo Pertini; Firenze, via Cavour. Previsti durante la manifestazione anche interventi dei lavoratori del settore e messaggi inviati da personalità dello spettacolo e della cultura.
“Questo è un mondo solo: cinema, teatro e tutto ciò che gira attorno al mondo dello spettacolo è qui. Il messaggio che deve arrivare è che questo settore può e deve ripartire immediatamente. Come ha fatto la Spagna, per esempio”, ha detto Franco Ippolito, segretario generale Fistel Cisl Liguria, in piazza a Genova davanti alla Prefettura assieme ai professori d’orchestra e a una parte del coro del Carlo Felice. “Vanno messi in campo tutti gli interventi economici e legislativi che fino a oggi la politica ha procrastinato – ha concluso -, vanno messi i soldi del Recovery Fund già da oggi. Perché altrimenti è impossibile che questo settore riparta, che la cultura come il turismo rilancino l’economia di un intero Paese”. “E’ un anno che siamo fermi, le attività del settore sono bloccate e la situazione è insostenibile – ha aggiunto Guido Parodi, segretario regionale Uilcom Uil Liguria -. Ieri abbiamo appreso con piacere dell’incontro Speranza-Franceschini per stilare un programma di riapertura. I protocolli di sicurezza ci sono, quindi si deve poter riaprire”.
“Il settore della cultura produce il 6% del Pil e deve essere considerato dal Governo un asset strategico”, chiede il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri. “Non possiamo né vogliamo – si legge in una nota – lasciare soli i lavoratori: chiediamo a gran voce al Governo di impegnarsi con urgenza per riaprire cinema e teatri in sicurezza. Rilanciare il settore dello spettacolo significa non solo restituire a tutti gli operatori del settore sicurezza, reddito e professionalità, ma anche dare spazio alla crescita culturale del Paese. Chiediamo che il Governo, nei progetti del Recovery Plan, consideri questo settore come asset strategico per il futuro”
In occasione del 44° anniversario dell’attentato al giudice Cesare Terranova e al maresciallo Lenin Mancuso, i familiari delle vittime di mafia hanno lanciato un appello in favore del film di Pasquale Scimeca Il giudice T. ricordando il valore civile del cinema
Il direttore artistico Francesco Giai Via insieme allo storico direttore Jean Gili hanno divulgato una lettera aperta a sostegno del Festival Annecy Cinéma Italien, annullato per l’edizione 2023. Tra i firmatari attori, registi e produttori
WGI, Artisti 7607, Air3 – Associazione Italiana Registi, ANAD – Associazione Nazionale Attori Doppiatori, Unita – Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo e 100 Autori firmano una lettera aperta alle istituzioni sul tema dei compensi non adeguati da parte delle piattaforme di streaming
L’associazione 100Autori è stata audita dalla sottosegretaria al Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni sulla riforma del tax credit. Al Ministero è stato fornito un documento unitario firmato anche da Anac e Wgi