Si svolge da martedì 10 a domenica 15 maggio, a Bergamo, la 16esima edizione di IFF – Integrazione Film Festival: concorso cinematografico internazionale per cortometraggi e documentari dedicati a intercultura, identità, inclusione; opere che sappiano raccontare esperienze positive di integrazione tra persone con diverse appartenenze culturali e provenienze nazionali.
Organizzato da Cooperativa Ruah insieme a Lab 80 film, il Festival si terrà per la prima volta presso la sala cinematografica Lo Schermo Bianco, all’interno del nuovo polo culturale Daste e Spalenga di Bergamo.In programma sei giornate di film in anteprima, incontri con registi e attori ed eventi collaterali con special guests, quest’anno tra gli altri Marilena Delli Umuhoza, Ian Brennan, Selin Ardak e il Collettivo ZimmerFrei.
Sono 13 i film in concorso, 9 cortometraggi di finzione e 4 documentari, cui si aggiungono due film fuori concorso, Il legionario di Hleb Papou (presenti in sala, nella serata di apertura del Festival, il regista Hleb Papou e gli attori protagonisti Germano Gentile e Maurizio Bousso) e Tuk Tuk di Mohamed Kheidr, entrambe produzioni pluripremiate nei festival internazionali e in anteprima assoluta per la città. IFF si conferma un festival di respiro internazionale: le produzioni quest’anno in concorso arrivano da Iraq, Qatar, USA, Brasile, Francia, Spagna e Italia, selezionate tra quasi 350 proposte iscritte da registi di tutto il mondo.
Due i premi in denaro: Miglior Cortometraggio e Miglior Documentario, ci saranno poi il Premio del Pubblico e una Menzione Speciale “Basso Sebino”. Le premiazioni sono previste nella serata di sabato 14 maggio, mentre domenica 15 giornata Family Sunday-Daste: dalle 15 laboratori, spettacoli e giochi per tutti, con proiezione del film Flee di Jonas Porter. Tutti i film in programma saranno disponibili anche in streaming, sulla piattaforma OpenDDB –Distribuzioni dal Basso, per alcuni giorni a partire dalla data in cui vengono proiettati, arricchiti da un video di presentazione dei registi.
Durante le serate del Festival saranno presenti tutti i registi dei film in programma e fuori concorso, che dialogheranno col pubblico al termine delle proiezioni. Quest’anno una importante novità alla direzione artistica: Amir RA, regista e direttore della fotografia italiano di origini egiziane, è il nuovo codirettore del Festival, insieme a Giancarlo Domenghini.Da anni lavora sul tema delle identità multiple e dell’intercultura; nel 2020 ha vinto la sezione Cortometraggi di IFF con il suo film I am Fatou, pluripremiato e distribuito in tutto il mondo, ora visibile su Amazone Prime Video. Per l’edizione 2022 Amir RA porta inoltre a Bergamo la mostra legata al suo progetto Origines: noi siamo il futuro, dedicato alla valorizzazione dei talenti di ragazzi e ragazze italiani di provenienze migranti. In mostra le immagini di tredici giovani, reinterpretazione in chiave contemporanea de Il quarto stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo.
Diversi gli special guests, italiani e internazionali. Ci saranno Marilena Delli Umuhoza e Ian Brennan: attivista antirazzista, scrittrice e produttrice la prima, cresciuta a Bergamo da padre italiano e madre rwandese; produttore musicale pluripremiato ai Grammy’s il secondo, attivo anche nella prevenzione alla violenza con corsi e seminari nelle più prestigiose università internazionali. Insieme presentano il loro lavoro come produttori di album musicali realizzati da artisti dei paesi del mondo meno rappresentati musicalmente. Presenti anche Selin Ardak, skater di origini turche protagonista del documentario in concorso Connections, e il Collettivo ZimmerFrei di Bologna con l’installazione artistica Lumi, racconto in tre capitoli video-audio di altrettante relazioni affettive, e la presentazione dell’omonimo libro.
Spiega Amir RA, codirettore artistico di IFF: “Questo Festival è una possibilità di dialogo, uno spazio libero di confronto e di opportunità per tutti coloro che hanno una storia da raccontare. È quanto ho vissuto anch’io: prima ho partecipato iscrivendo un mio film e oggi faccio parte della direzione artistica. In un momento storico di conflitto e di tensioni, l’opportunità di vedere le opere cinematografiche selezionate permette di scoprire nuovi punti di vista da diverse parti dal mondo e di intravedere la possibilità di un futuro basato sul concetto di integrazione e scambio reciproco”.
Aggiunge Giancarlo Domenghini, direttore e inventore di IFF: “Quest’anno abbiamo superato i 350 film iscritti da tutti i continenti. Questa sempre più consolidata reputazione del nostro Festival testimonia l’importanza di continuare a proporre riflessioni su inclusione, identità e incontro attraverso lo straordinario linguaggio del cinema, capace di arrivare dritto alla testa e alle emozioni delle persone. E di farlo attraverso anche chi ne è protagonista: ecco perché abbiamo voluto Amir RA nella nostra squadra”.
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