Torino Gay & Lesbian: i vincitori

Si è concluso ieri sera il Festival internazionale gay e lesbico di Torino. La rassegna, giunta quest’anno alla diciassettesima edizione, ha registrato circa ventimila visitatori. Il premio per il miglior lungometraggio è andato alla brillante commedia spagnola A mi madre le gustan las mujeres-A mia madre piacciono le donne di Inés Paris e Daniela Fejerman con Rosa Maria Sarda e Leonor Watling, attrici fisse per Pedro Almodovar. A decidere il premio una giuria composta tra gli altri da Maria Pia Fusco, giornalista cinematografica di “La Repubblica”, e dalla regista Laura Muscardin. La motivazione: “Per la qualità cinematografica, per i personaggi intensi e credibili, per aver rovesciato la tradizionale visione delle dinamiche familiari attraverso un insolito coming out, per la capacità di legare generazioni, classi e nazionalità differenti dando valenza politica a una commeedia romantica senza abbassare il livello del divertimento (grandiosa la canzone!)”. Il premio speciale della giuria è andato a L.I.E. dello statunitense Michael Cuesta. Nella sezione documentari premio ex-aequo a Tomer ve-hasrutim – Mi fa molta paura dell’israeliano Tomer Heymann e a Rainmakers Zimbawe- I maghi della pioggia del canadese Robbie Hart, che ha ricevuto anche il premio della giuria ‘Ragazzi del 2006’ come miglior documentario. Nella sezione cortometraggi ha vinto il bulgaro Pencho Kunchev con Lunata sas sinite ochi. I premi del pubblico sono andati a Gypsy 83 dello statunitense Todd Stephens (miglior lungometraggio), Celebration di Daniel Stedman (miglior cortometraggio), e Tomer ve hasrutim dell’israeliano Tomer Heymann (miglior documentario).
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