TONINO GUERRA

E’ italiano per parte di padre, Il cane e il suo generale coprodotto da Rai Cinema con i francesi Roissy Films, il sostegno di CNC e Eurimages, e distribuito in Italia da Mikado. Un cartone animato diretto da Francis Nielsen, ma scritto da Tonino Guerra e disegnato dal russo Serghei Barkhin con un occhio all’universo pittorico di Chagall. Alla Mostra tra gli eventi speciali, il film nasce proprio da un’idea dello sceneggiatore di Fellini concepita a Mosca e venata di “muffa orientale”, inizialmente utilizzata per il libro per l’infanzia “Il generale e Bonaparte”.
Ormai in pensione il generale che salvò San Pietroburgo dalla stretta finale dell’assedio di Napoleone, è perseguitato dagli uccelli che si vendicano contro di lui, una generazione dopo l’altra, perché all’epoca della battaglia decisiva l’ufficiale ne incendiò le penne per progagare il fuoco in città e respingere gli invasori francesi. Il militare, ormai vedovo e assistito da un servitore altrettanto anziano e strampalato, tira avanti senza entusiasmo fino al giorno in cui incontra un cane. Un trovatello orfano del padrone che diventerà il suo migliore amico e convincerà i cani della città a una strenua protesta per ottenere dallo zar la liberazione di tutti gli uccelli tenuti in gabbia…
“E’ un inno alla libertà, che non si sa più dove sia, in questi tempi oscuri”, dice il poeta di Pennabilli. “Ma anche un modo per insegnare ai bambini a rispettare la libertà degli animali”. Lo scrittore, che aveva immaginato Marcello Mastroianni nei panni del tenero generale, rivendica una poesia infantile e fantasiosa, lontana dai computer e da Hollywood. “Bisogna fare qualcosa di più della banale perfezione, come diceva un certo monaco cinese. Mi piacerebbe mostrare questo cartone alla Dreamworks per far vedere agli americani che esiste qualcosa d’altro: sudore, artigianato, piccolezza. Qui anche le lungaggini e i silenzi sono creativi. Quante parti della Divina Commedia mi rompono eppure sono eccezionali!”.
Per l’instancabile Tonino Guerra questo è addirittura il terzo cartone animato, dopo Il leone dalla barba bianca e un progetto realizzato insieme a Fellini. Francis Nielsen racconta di aver sviluppato uno story board e di averlo in seguito mostrato allo sceneggiatore in due o tre incontri a Pennabilli ottenendo molti suggerimenti decisivi.