Toni Servillo sotto choc per Angelopoulos


“Eravamo sul set quando è successa la cosa più stupida e disgraziata del mondo”: il produttore Amedeo Pagani racconta all’Ansa con pudore la morte del regista Theo Angelopoulos, investito da una moto al Pireo ad Atene. “Ero con lui, mi è morto tra le braccia”, racconta Pagani, che da molti anni collaborava con il cineasta greco. Una morte assurda capitata durante le riprese in esterni del film L’altro mare che affronta il tema della crisi economica e sociale della Grecia di oggi. Sotto choc il protagonista Toni Servillo che veste i panni di una sorta di patriarca con grandi responsabilità politiche e attività al limite della legalità, simbolo di un potere forte della classe dirigente greca che ha portato il paese europeo sull’orlo della bancarotta. “Ho sentito Toni, è veramente affranto, non se la sente di parlare”, ha detto il suo socio di Teatri Uniti Angelo Curti.

 

In Grecia non sono mancate polemiche per l’incidente fatale dovuto all’alta velocità della moto guidata da un poliziotto. L’ambulanza poi sarebbe arrivata circa 40 minuti dopo l’accaduto e secondo quanto denunciato da un rappresentante sindacale dei mezzi di soccorso a una radio locale, il ritardo è da mettere in relazione con la scarsità e la qualità dei mezzi con i quali, causa la crisi economica, si è costretti a lavorare. Un primo veicolo partito dal centro città si sarebbe rotto per strada. Il ministro della Cultura, Pavlos Geroulanos, ha definito Angelopoulos “un ambasciatore monumentale della cultura del paese, la cui morte dona un vero significato alla parola insostituibile”.

 

L’altro mare, capitolo conclusivo della trilogia composta da La sorgente del fiume e La polvere del tempo, “è un film molto atteso perché, anche se sotto la lente personale di Theo, il suo mondo poetico, al centro c’è l’attualità della crisi economica che ha ridotto sul lastrico la Grecia”, aggiunge Pagani. Il film, che oltre che da Toni Servillo è interpretato dall’esordiente greca Irini Stratigopoulou nel ruolo della figlia, era nel pieno delle sei settimane di riprese. Sceneggiato da Angelopoulos con la scrittrice cretese Rhea Galanaki e il romanziere Petros Markaris, suo collaboratore da tempo, potrebbe restare incompiuto. “Vediamo – dice Pagani – le riprese non sono completate, ma non mi sento di dire che resterà incompleto e non si vedrà mai. E’ presto per dirlo, il dolore della perdita è troppo forte per parlare del futuro di questo film”.

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25 Gennaio 2012

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