Quasi un secolo fa, in pieno fascismo, un esploratore norvegese e un ingegnere aeronautico italiano unirono le forze per raggiungere uno dei luoghi ancora inesplorati del globo: il Polo Nord. Erano i celeberrimi Roald Amundsen e Umberto Nobile, che dopo essere stati interpretati da Sean Connery e Peter Finch nella pellicola del 1969 La Tenda Rossa, tornano sul grande schermo in versione animata nel film diretto da Kajsa Næs Titina. Come è chiaro dal titolo il punto di vista di questa storia è davvero particolare, ovvero quello della cagnolina di Umberto Nobile chiamata Titina, il primo animale domestico a toccare il suolo del Polo Nord, diventata negli anni ’30 una piccola celebrità.
In molti ricorderanno la vicenda di Amundsen e Nobile, iniziata con una grande amicizia e una collaborazione virtuosa, proseguita con una rivalità avvelenata da reciproche gelosie e da una stampa che puntava tantissimo sul valore patriottico delle imprese d’esplorazione e culminata con un atto di toccante eroismo. La scena delle bandiere piantate al Polo Nord e la resa caricaturale di figure come Mussolini e Balbo sottolineano la pressione nazionalistica che ha finanziato il viaggio dei due dirigibili progettati e pilotati da Nobile: il Norge, trionfalmente giunto a destinazione, e l’Italia, pensato per dare gloria al fascismo e, invece, miseramente affondato nelle acque gelide del Mar Glaciale Artico.
Tra di loro si muove la piccola e dolce Titina, una cagnolina in tutto e per tutto, che non viene minimamente umanizzata, comportandosi esattamente come ci si aspetta da un animale da salotto come lei. L’avventura inconsapevole di Titina, trascinata in un’impresa più grande di lei dall’amato padrone, ci rivela lo scarto enorme tra il desiderio di grandezza dei due protagonisti e la fragilità della loro condizione umana: deboli, fragili, mortali. “Titina è un film su esseri umani piccoli all’interno di un grande paesaggio, uomini che litigano, sono testardi, egoisti, provano sentimenti con i quali ci si può immedesimare. – racconta la regista Kajsa Næs – Utilizzare Titina come sguardo esterno consente al pubblico di osservare le loro scelte in maniera diversa: lei vive effettivamente la natura e il paesaggio, mentre gli uomini non vi prestano attenzione perché troppo impegnati a competere l’uno con l’altro”.
Titina è una produzione norvegese che arriva in Italia distribuito da BIM Distribuzione dal 14 settembre 2023, dopo un tour per alcuni dei più importanti festival del mondo. Caratterizzato da un’animazione semplice, a tratti minimale, ma capace di grande espressività, Titina è un film pensato più per un pubblico adulto che di bambini, che comunque potranno apprezzare la semplicità della trama e, soprattutto, la simpatia della mascotte a quattro zampe dalla cui umile prospettiva viene raccontata la storia. Le immagini del film, le scelte musicali e il ritmo della narrazione vogliono essere evocativi e poetici, anche onirici, per rappresentare il suggestivo viaggio di Amundsen e Nobile a bordo del loro gigantesco velivolo.
La grandezza della Storia con la S maiuscola viene messa in secondo piano rispetto alla caratterizzazione dei protagonisti. Titina è prima di tutto la storia di un’amicizia rovinata dai peggiori istinti umani, che ci portano a scontrarci anche e soprattutto, nei momenti di felicità, guidati da una perenne insoddisfazione. Gioie enormi e dolori altrettanto grandi che solo noi esseri umani sappiamo infliggerci, alla ricerca di chissà quale inutile obiettivo. Mentre, dal basso, i nostri amici pelosi ci guardano indifferenti, attendendo sonnecchiando il momento in cui anche noi, come loro, riusciremo a cogliere la semplice e stupefacente bellezza del mondo che ci circonda.
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