Tim Burton ha scelto la Cinemathèque Française di Parigi come unica tappa europea, dopo il MoMa di New York, Melbourne, Toronto e Los Angeles, per esporre fino al 5 agosto un’ampia selezione di circa 700 dei suoi disegni, modellini, sculture, schizzi preparatori ai suoi film.
A fare da sfondo alla mostra c’é anche una retrospettiva della sua opera cinematografica, da Pee-wee’ s Big Adventure (1985), a Batman (1989) e Edward mani di forbice (1990), fino a Il pianeta delle scimmie (2001), Big Fish (2003), La fabbrica di cioccolato (2005), Sweeney Todd (2007) e Frankenweenie (2012). Ma soprattutto, ci sono le bozze per Dark Shadows, il suo prossimo film, adattato da una serie tv di culto , che uscirà nelle sale il 9 maggio.
“L’idea di vedere esposti i miei oggetti e disegni mi terrorizzava – racconta Burton – Sono progetti intimi, personali. Mi sono sentito messo a nudo ma anche riconoscente nei confronti dei curatori”. “Il disegno mi ha cambiato la vita – dice Burton- un giorno stavo facendo uno schizzo e mi sono detto che non era importante che io sapessi disegnare o meno, l’importante era che mi piacesse farlo. Più faccio film e meno c’é lo storyboard. Ormai faccio solo schizzi”.
Nel pomeriggio il regista ha tenuto poi una master class di cinema, dove ha avuto modo di approfondire il suo pensiero: “il disegno è il mio modo per comunicare: non mi esprimo bene verbalmente mentre il disegno mi ha permesso di esplorare le idee del mio subconscio e di esprimerle, in modo naturale, spontaneo, senza il filtro della ragione. Sono cresciuto in un ambiente conformista in cui non mi sentivo a mio agio – ammette – Fin da bambino ho cercato rifugio nei film horror. I mostri, Dracula, Frankenstein, erano per me personaggi carichi di emozioni. Erano un po’ come me”.
“La Francia – spiega infine circa la sua scelta – è un paese di cinefili. Molti vecchi film li ho scoperti e apprezzati proprio qui. Il cinema in Francia non é solo un business ma è anche un’iniziativa artistica. Con il paese poi ho anche una relazione privilegiata da quando ho presieduto nel 2010 la giuria del Festival di Cannes”.
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