C’era una volta una scimmietta giocattolo dimenticata in una soffitta. Apparteneva al papà dei gemelli Hal e Bill che, da bambini, la trovano e ne azionano il meccanismo. È l’inizio di una serie di morti orribili che distrugge la loro famiglia. Passano 25 anni e il giocattolo maledetto riappare. Ecco una nuova scia di sangue che costringe i due fratelli, ormai separati, a fare i conti con il loro oscuro passato.
The Monkey, dal 20 marzo al cinema con Eagle Pictures, è la nuova opera firmata da Osgood Perkins, il regista dell’osannato Longlegs, che sceneggia e dirige il film tratto dall’omonimo racconto, presente nella raccolta Scheletri edito da Sperling & Kupfer, che Stephen King scrisse agli inizi del 1980 in una stanza d’albergo di New York dopo aver visto una scimmietta a molla di un venditore ambulante per lui paurosa perché lo aveva fatto pensare alla morte.
La particolarità però di The Monkey è che un horror atipico, con un tono ironico molto accentuato e con le morti che finiscono per risultare grottesche anche se la riflessione sul trauma e sul dolore è molto presente. Tutto questo affonda paradossalmente nella biografia dello stesso regista perché Oz Perkins è il figlio del grandissimo Anthony, la star di Psyco di Hitchcock, morto di Aids quando lui era giovane, e di Berry Berenson, l’attrice deceduta su uno dei voli coinvolti negli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001: “In effetti ho subito alcuni tipi di morte piuttosto folli nella mia vita – ha confidato il regista a Variety – e credo che se avessi scritto questo film quando avevo 29 anni sarebbe risultato parecchio triste. Ma ora che ho 51 anni, è venuto fuori un film piuttosto divertente. Il tempo cambia tutto».
Il regista, che ha iniziato la sua carriera come attore interpretando un giovane Norman Bates in Psycho II, appare in un cameo come lo zio strambo che prende i gemelli dopo la morte dei loro genitori anche se, ironizza, “sono un attore abbastanza schifoso”. Mentre i protagonisti sono Theo James, che interpreta ambedue i gemelli, insieme a Tatiana Maslany e Elijah Wood. A produrlo c’è James Wan, il mago degli horror ‘adrenalinici’, come The Conjuring e Saw, sulla carta parecchio distante dalla riflessività del cinema di Perkins. Ma il botteghino statunitense ha premiato The Monkey che, con 39,1 milioni di dollari, è l’horror con il maggior incasso del 2025 anche se non raggiungerà i risultati del precedente film di Osgood Perkins, Longlegs, il thriller indipendente con Nicolas Cage che, negli Stati Uniti, ha chiuso con 74,3 milioni di dollari per un totale mondiale di 126,9 milioni di dollari a fronte di un budget di soli 9 milioni, un milione in meno di The Monkey.
In attesa di vedere come andrà Keeper, il nuovo film che Perkins ha già pronto e che uscirà in America il prossimo 3 ottobre.
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