‘The Marvels’: le superdonne provano a salvare i Marvel Studios

E siamo a 33, come gli anni di Gesù.  'The Marvels', il nuovo lungometraggio Marvel Studios con Brie Larson, Teyonah Parris, Iman Vellani, Zawe Ashton, Gary Lewis, Seo-Jun Park, Zenobia Shroff, Mohan Kapur, Saagar Shaikh e Samuel L. Jackson, diretto da Nia DaCosta e prodotto da Kevin Feige, è la 33ma pellicola della nota casa di produzione nata sui fumetti a raggiungere i cinema, e qualcuno già dice che sarà quella che crocifiggerà direttamente il genere ‘cinecomic’ ormai in declino.


E’ risaputo che proprio i Marvel Studios, dopo il successo clamoroso di Avengers: Endgame e Spider-Man: No Way Home, abbiamo sempre di più faticato a proporre ai fan una svolta ben gradita, costretti da un lato a rinnovare parte del cast per sopraggiunti limiti di età o cause di forza maggiore – come la morte di Chadwick Boseman, compianto interprete di Black Panther – dall’altro a diversificare l’offerta proponendo anche serie da piattaforma raramente gradite quanto i film (con l’eccezione, forse, di Loki).

Gli incassi, sebbene ancora considerevoli su scala universale, non sono più quello di un tempo, e poi c’è stato lo scandalo Jonathan Majors, interprete di Kang, arrestato per violenza domestica, e tutta una serie di conseguenti polemiche per presunta malsanità dell’ambiente di lavoro e paghe al ribasso, che unitamente all’uso fuori luogo dell’Intelligenza Artificiale per la sigla della serie Secret Wars – proprio la Marvel, che ha mosso i suoi primi passi grazie ai disegnatori umani! – hanno portato la Casa delle Idee proprio dove una produzione che si dà come fine ultimo il puro intrattenimento non vorrebbe e non dovrebbe essere: nel turbine delle polemiche.

Ma per ora concentriamoci sul presente e su quello che rappresenta prettamente il film, ideale prosecuzione del Captain Marvel del 2019 che aveva presentato con successo al pubblico l’eroina interpretata da Brie Larson.

Spiega la produttrice esecutiva Mary Livanos: “Captain Marvel non si era limitato a introdurre la nostra prima eroina protagonista di un franchise tutto suo e a espandere gli orizzonti cosmici dell’universo: l’eroismo di Carol Danvers aveva anche ispirato Nick Fury a creare il progetto Avengers, spingendolo a mettersi alla ricerca di altri eroi in grado di proteggere la Terra, che poi sarebbero diventati i Vendicatori”. Ora, in The Marvels, Carol ha recuperato la propria identità dai tirannici Kree e si è vendicata della Suprema Intelligenza. Ma a causa di conseguenze impreviste, deve farsi carico del peso di un universo destabilizzato. Quando i suoi compiti la portano in un wormhole anomalo collegato a un rivoluzionario Kree, i suoi poteri si intrecciano con quelli della sua super fan di Jersey City Kamala Khan, alias Ms. Marvel, e con quelli della nipote di Carol, il capitano Monica Rambeau, diventata ora un’astronauta. Insieme, questo improbabile trio deve fare squadra e imparare a lavorare in sinergia per salvare l’universo come “The Marvels. E’ una gigantesca impresa di world-building – afferma a ancora Livanos – Il film dipinge il più ampio quadro dell’universo cosmico Marvel che abbiamo mai visto. Questo porta con sé due nuove location e nuovi personaggi che celebrano tutte le sfaccettature più bizzarre e misteriose della fantascienza che noi filmaker amiamo”.

Per certi versi, questa struttura con tre varianti del medesimo personaggio ricorda proprio Spider-Man: No Way Home, che vedeva riunirsi nell’avventura i rispettivi arrampicamuri interpretati da Tobey Maguire, Andrew Garfield e Tom Holland.

Brie Larson, coinvolta nel progetto fin dalle prime fasi del processo creativo, è stata entusiasta di avere DaCosta al timone. “È stato chiaro fin dal nostro primo incontro”, afferma Larson. “Nia è una nerd come me. Sa tutto su questi fumetti e si trova molto a suo agio con il materiale. Parla questo linguaggio in modo automatico, perché sa già come tutti questi elementi entreranno in gioco. E oltre a tutto questo, ha la capacità di leadership, la visione, la chiarezza e il temperamento che servono per realizzare un film del genere. Nia ha guidato questa squadra fino al successo e si è divertita”.

Secondo DaCosta, per costruire il tono del film bisognava “creare qualcosa che fosse divertente e coinvolgente, perché sarebbero accadute moltissime cose”. Spiega: “Queste tre eroine si scambieranno di posto. Sarà qualcosa di caotico e confusionario, e volevo mettere in luce tutto questo anche attraverso i loro personaggi individuali. Quindi, lo humour che si ottiene da Captain Marvel è diverso dallo humour che si ottiene da Ms. Marvel: la prima è una donna di 63 anni con il corpo di una trentenne, mentre la seconda è una sedicenne di Jersey City che ha l’opportunità di passare del tempo con il suo idolo. Volevo assicurarmi di mettere in luce tutto questo, riuscendo al tempo stesso a mostrare il calore di tutti i personaggi: era molto importante sottolineare la relazione che si sviluppa fra le tre protagoniste. Il film doveva essere divertente e godibile, ma volevo anche comunicare tante emozioni nel rappresentare queste tre eroine che imparano a diventare una famiglia. Carol sta letteralmente fluttuando in un vasto abisso nello spazio, Monica ha una nuova carriera come astronauta S.A.B.E.R., e Kamala Khan è diventata la Super Eroina di Jersey City. Ma quando i loro poteri si intrecciano, tutto cambia”.

La sceneggiatrice Megan McDonnell aggiunge: “The Marvels si sono intrecciate l’una con l’altra: ogni volta che utilizzano i loro poteri nello stesso momento, si scambiano di posto. Questo le costringe a restare unite fino a che non capiranno il funzionamento di questo processo, perché ognuna di loro deve essere in grado di utilizzare il proprio potere. Questo intreccio funziona molto bene dal punto di vista tematico, perché ora Carol ha una squadra, che le piaccia o no”.

Larson fa eco: “Ci mettiamo un po’ a comprendere il funzionamento dell’intreccio quantistico. La prima cosa che notiamo è che iniziamo a scambiarci di posto: dopo un po’, capiamo che questo accade quando utilizziamo i nostri poteri nello stesso momento. Anche se ci troviamo in galassie differenti o su pianeti diversi, non cambia nulla: la distanza non è importante. Semplicemente, ci siamo intrecciate l’una con l’altra per motivi molto specifici. È una situazione difficile per Carol: in un certo senso, aveva deciso di lavorare da sola perché gestire delle perdite era troppo doloroso per lei”.

DaCosta conclude: “Credo che la combinazione fra questi tre personaggi sarà davvero elettrizzante e non potevo perdermi l’opportunità di farne parte. Quando ho iniziato ad affrontare la sceneggiatura e i personaggi, la cosa più importante per me era assicurarmi che, tra sequenze d’azione entusiasmanti, inseguimenti, combattimenti e intrighi intergalattici, al centro di tutto ci fosse sempre una storia emozionante costruita attorno ai personaggi e incentrata su queste tre donne. Lungo la strada, scopriranno diverse cose sull’amicizia e sulle proprie radici e impareranno a conoscersi meglio”.

Andrea Guglielmino
08 Novembre 2023

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