Dopo il New York Times, The Economist e il Sunday Times, anche The Guardian celebra il nuovo boom degli Studi di Cinecittà. “Le stelle stanno tornando sul serio a Cinecittà”, scrive oggi sulla testata britannica Angela Giuffrida, “permettendo agli Studios di ritrovare la stessa essenza dei giorni di gloria”.
“Le persone amano stare qui perché possono fare il proprio lavoro in un luogo in cui è stata creata tanta magia”, ha dichiarato al The Guardian l’AD Nicola Maccanico. “Questa è una delle ragioni per cui stiamo recuperando così velocemente il nostro ruolo nell’industria dell’audiovisivo e nell’ambiente della produzione. Ci sono tanti film-makers che sono cresciuti e hanno trovato il proprio amore guardando film di Fellini o Luchino Visconti, quindi possono lavorare dove ha lavorato tutta quella generazione”.
Al centro dell’articolo anche il legame tra passato e presente, intrecciati negli storici Studi di Cinecittà. Lo Studio 5 di Fellini è ora l’antica Roma di Those About to Die, la serie del regista tedesco Roland Emmerich che vede Anthony Hopkins nei panni dell’Imperatore. “Non è solo sull’antica Roma, ma sulla reale luce di Roma, che ti porta indietro nel tempo”, racconta Maccanico.
“A pochi passi”, la Milano degli anni Venti nelle mani di Joe Wright, alle prese con M: Il figlio del secolo dall’omonimo romanzo di Antonio Scurati. Poi Guadagnino, Angelina Jolie, Paola Cortellesi, Fiennes, Tucci, Rossellini, Craig. Negli ultimi due anni il livello di occupazione a Cinecittà è cresciuto dal 30% all’80%, rendendo gli Studios ancora redditizi.
Un risultato a cui concorrono la crescita delle produzioni su spinta dei nuovi e numerosi servizi streaming, gli “Incentivi fiscali competitivi” e l’inconfondibile atmosfera che lega questo luogo ai grandi fasti degli anni ’50 e ’60. “Cinecittà è un simbolo per l’Italia -conclude Maccanico- e a suo modo sta dimostrando che l’Italia può essere di nuovo grande nei posti in cui lo era più di 50 anni fa”
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