THE DREAMERS


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Bernardo Bertolucci

Già accarezza un nuovo progetto, Bernardo Bertolucci. Quell’Inferno e Paradiso a cui stava lavorando prima che The Dreamers lo portasse altrove, a Parigi nel ’68. “Sto scrivendo su Gesualdo da Venosa, il grande musicista del Cinquecento che uccise per gelosia la moglie”, racconta. “Ho immaginato che tutto inizi con la visita di Igor Stravinskij e di sua moglie Vera in Italia, nel ’51, per la prima a Venezia della sua opera The Rake’s Progress. Fu il musicista russo a definire Gesualdo un precursore del ‘900, un profeta. Così ci porterà sulle sue tracce fino a Napoli”.
Ma naturalmente siamo qui per parlare dei Sognatori, “un film così personale che sono sorpreso di non essere qui in vestaglia”. Tratto dal romanzo di Gilbert Adair, interpretato dai giovanissimi Michael Pitt, Eva Green e Louis Garrel, generosamente nudi nella messinscena claustrofobica di un appartamento délabré di Parigi, in quel Maggio in cui si cercava di tagliare ogni cordone ombelicale e l’utopia pareva tangibile. “Ho voluto mostrare ai ventenni di oggi quell’epoca in cui si andava a dormire la sera convinti di svegliarsi nel futuro. Molti considerano il ‘68 un fallimento. Ma questo è un errore storico, il ’68 è la base di tutto, basti pensare al femminismo che ha rivoluzionato completamente i rapporti tra uomo e donna”.
Il sogno è finito – dice il cineasta – con la morte di Aldo Moro. “Si è trasformato in incubo, in qualcosa di inaccettabile: non abbiamo mai saputo la verità, per questo sono curioso di vedere il film di Marco Bellocchio”. Ma la politica è solo una faccia della medaglia, l’amore per il cinema è l’altra. L’omaggio alla Nouvelle Vague, le tante citazioni dichiarate o sotterranee, come quella del capolavoro di Truffaut, Jules e Jim, che si rispecchia nel triangolo dei protagonisti, un ragazzo e una ragazza, gemelli, e un giovane amico americano. “Per questo ho voluto iniziare il film con la decisione di Malraux di licenziare Henri Langlois dalla Cinémateque, quando Godard, Truffaut, Rivette e gli altri si mobilitarono in sua difesa e scoppiò la rivolta. La cinefilia mette insieme tutto: politica ed eros”. E l’eros già scandalizza, almeno gli americani. “Fox Searchlight mi aveva chiesto un film anche per ragazzi, benché accompagnati da adulti, ma ora The Dreamers rischia di avere il divieto ai minori e c’è pericolo di qualche taglio. Si vede che gli americani erano più maturi nel ’73, quando uscì Ultimo tango“. Con quel mitico e censuratissimo film c’è in comune quasi solo Parigi. “Sono l’inizio e la fine di un’epoca: lì c’è un finale tragico, qui una leggerezza che forse allora non avevo e ora ho conquistato”.

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01 Settembre 2003

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